Legge di stabilità, polizia e militari: c’è il recupero salariale, ma addio benefit (salta la promozione a fine carriera)
ROMA – Ancora congelamento dei contratti per un anno ma parziale sblocco di scatti e carriere per il pubblico impiego. Dal 2015 potrà iniziare ad aumentare progressivamente una parte delle retribuzioni che per quattro anni – con l`eccezione del mondo della scuola e della magistratura – erano bloccate ai livelli del 2010. La novità riguarda in primo luogo militari e forze dell`ordine, protagonisti di una contrapposizione a tratti dura con il governo, che però pagano con la rinuncia ad una serie di altre voci. Ma si applicherà anche ai dipendenti pubblici contrattualizzati.
SCATTI E CARRIERE – Il governo ha deciso di sbloccarli non solo per polizia e militari ma anche per le altre categorie del lavoro pubblico, compresa la sanità, per le quali in questi anni promozioni e avanzamenti di carriera avevano avuto un valore esclusivamente giuridico, senza tradursi in un aumento del trattamento economico. Da gennaio gradualmente questi percorsi si rimetteranno in moto. Poiché nella tabella esposta da Renzi per questa partita non erano previste risorse specifiche, si presume che queste deriveranno da risparmi all’interno dei ministeri interessati, il che vorrà dire comunque che il personale dovrà fare altre rinunce.
SICUREZZA – Il comparto sicurezza e i militari in particolare saranno soggetti all’eliminazione di alcuni benefit. Salta il meccanismo della promozione alla fine della carriera e viene ridotta l`indennità di ausiliaria. Infine vengono ridimensionati i fondi destinati ai Cocer, ovvero la rappresentanza dei militari.
SAP – Attacca Gianni Tonelli (Sap): «Quante risorse a disposizione abbiamo per superare il tetto salariale delle forze di polizia? Da dove saranno prese? Come verranno distribuite? In che modo sarà risolto il problema del valore giuridico di questi quattro anni di blocco stipendiale?». Secondo Tonelli «certamente il superamento del tetto salariale non può essere pagato con tagli agli straordinari, alle indennità operative, ai buoni pasto e ad altre voci che sono fondamentali per le donne e gli uomini in divisa».
E vedremo adesso se il Governo, attaccato da più parti, riuscirà a superare anche questa difficoltà.