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Il materiale sequestrato a Vicchio

Vicchio, deteneva illegalmente oltre 100 richiami vivi per la caccia. Denunciato per maltrattamento di animali

Il materiale sequestrato a Vicchio
Il materiale sequestrato a Vicchio

FIRENZE – Si chiama maltrattamento ad animali vivi. È quanto hanno scoperto gli agenti del Corpo Forestale a Vicchio di Mugello: tordi, merli, cesene, «detenuti» in piccole gabbie e utilizzati come richiami vivi per l’attività venatoria. Molti degli uccelli sono risultati privi del prescritto anello inamovibile che serve ad identificare l’animale ed il legittimo detentore. Sono gli animali che normalmente vengono venduti ai cacciatori, come richiamo vivo per la selvaggina, e che devono essere regolarmente «denunciati» con tanto di etichetta.

Nel caso di Vicchio, anche i pochi esemplari dotati di fascetta in plastica, la stessa appariva palesemente «allargata» ovvero non aderente alla zampina dell’animale come dovrebbe essere. Tale fatto induceva a ritenere che le fascette fossero state rimosse dagli esemplari a cui erano state originariamente apposte e successivamente poste alla zampa di altri esemplari.

Il blitz della Forestale e delle Guardie Zoofile dell’Enpa è avvenuto ieri 17 ottobre, a seguito di una segnalazione. Gli agenti si sono appostati nei pressi di un immobile a Vicchio e all’arrivo del proprietario hanno trovato anche decine di cartucce per fucile da caccia. Il possessore non sapeva giustificarne la provenienza: a complicare la cosa è risultato che l’uomo non solo non era titolare di licenza di porto di fucile ma era stato anche destinatario di decreto di divieto di detenzione di armi, munizioni ed esplosivi emesso dalla Prefettura di Firenze.

Alla fine della giornata sono stati sequestrati complessivamente 112 uccelli vivi, 87 cartucce detenute illegalmente e nr. 02 (due) reti in nylon del tipo idoneo alla cattura dell’avifauna. L’uomo è stato denunciato per abbandono degli animali, ai sensi dell’articolo 727 del codice penale che prevede sanzioni contri chi «detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze».

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