Parigi: espulsa dal Teatro dell’Opera spettatrice con il volto coperto dal velo (in Italia troppi i mascheramenti tollerati)
PARIGI – Le Figaro ci informa di una prima assoluta per l’Opéra de Paris. Nel corso della rappresentazione de La Traviata di Verdi, la direzione ha chiesto a una spettatrice dal volto velato di allontanarsi dal teatro. L’episodio risale al 3 ottobre, ma è stato svelato soltanto oggi. Lo spettacolo era appena iniziato quando la donna seduta in prima fila è stata individuata dai monitor di controllo, ma anche da alcuni coristi che erano sul palco.
VOLTO COPERTO – Seduta proprio dietro il direttore d’orchestra la spettatrice, collo e capelli coperti, portava un velo che copriva chiaramente anche la bocca e il naso. Il vicedirettore del Teatro, Jean-Philippe Thiellay, ha dichiarato: «Mi hanno avvisato all’inizio del secondo atto», e ha ricordato che una legge del 2011 in Francia ha vietato di coprire il viso in un luogo pubblico. La legge esiste anche in Italia, ma non viene rispettata, mentre i cugini d’oltralpe sembrano più coscienziosi. Continua Thiellay: «Non mi entusiasma l’idea di dover chiedere a uno spettatore di uscire dalla sala, ma è la legge. Inoltre, siamo un servizio pubblico». La legge francese in questione, approvata alla fine del 2010 e entrata in vigore l’anno successivo, stabilisce che «nessuno può, in luogo pubblico o aperto al pubblico, indossare abiti destinati a nascondere il suo volto» e prevede l’irrogazione di 150 euro di multa e / o l’obbligo di seguire un corso di educazione civica.
CANTANTI – «Alcuni cantanti hanno detto che non volevano cantare se una soluzione non fosse stata trovata» dice ancora il vice direttore del teatro. Per evitare che la situazione degenerasse, un vigilante ha approfittato di una pausa dello spettacolo per informare l’interessata della legge francese. La spettatrice e il marito hanno lasciato la sala senza proteste.
MINISTERO – L’intervento del vicedirettore è avvenuto anche in virtù di una nota del Ministero della Cultura, che ha ricordato ai responsabili l’obbligo di far rispettare tali regole nei teatri, musei e altre istituzioni pubbliche poste sotto la sua supervisione. Probabilmente l’intervento narrato da Le Figaro sarà considerato eccessivo dai benpensanti del nostro belpaese, dove mascheramenti, bastoni e scudi in cortei e manifestazioni pubbliche sono normalmente tollerati. Fatto sta che in Francia le leggi si fanno rispettare e da noi no.