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Piombino, acciaierie Lucchini: interviene Landini della Fiom. «Prevalga l’offerta che crea lavoro»

L'impianto siderurgico della Lucchini a Piombino
L’impianto siderurgico della Lucchini a Piombino

ROMA – Acciaierie di Piombino: dopo le polemiche scatenate ieri dal presidente degli industriali siderurgici, Antonio Gozzi, sul fronte opposto, quello dei lavoratori, si registra oggi 23 ottobre l’intervento del segretario della Fiom (Federazione impiegati operai metallurgici), Maurizio Landini.

Il segretario Fiom Maurizio Landini
Il segretario Fiom, Maurizio Landini

Il Commissario straordinario della Lucchini di Piombino, Piero Nardi, deve, secondo Landini, «prendere seriamente in considerazione le nuove offerte» giunte per l’acquisizione dell’acciaieria.

Come è noto, sul tavolo del Commissario sono all’esame l’offerta vincolante della multinazionale algerina Cevital, primo gruppo industriale privato del paese nordafricano, e quella dell’azienda indiana Jsw Steel del magnate Sajjan Jindal, che ha già incontrato personalmente a Firenze, lo scorso 6 settembre, il premier Matteo Renzi e il governatore toscano, Enrico Rossi. Dopo quel doppio meeting, con tanto di soddisfatte dichiarazioni d’intesa da parte di Jindal come di Rossi, la strada per l’arrivo del gruppo asiatico a Piombino sembrava spianata. Poi sono intervenuti gli algerini con una rapida ma decisa offerta vincolante, rimescolando le carte in tavola.

Per il segretario generale della Fiom, perciò, «è necessario nei prossimi giorni un momento di chiarimento e verifica». La richiesta di Landini è che il Governo convochi le organizzazioni sindacali in modo da assicurare alla vicenda «il massimo della trasparenza».

Opinione del leader dei metallurgici Cgil è che occorre valutare «la qualità della proposta» giunta dal gruppo algerino Cevital sul piano occupazionale e dell’investimento.

«Pensiamo che l’offerta debba essere seriamente presa in considerazione a partire dalla possibilità di continuare a produrre acciaio, difendendo così i posti di lavoro», spiega Landini.

«Per quello che conosciamo noi, le proposte pervenute non sono equivalenti – prosegue – Deve prevalere quella che offre maggiori garanzie occupazionali e di investimento». «In questo quadro – osserva Landini – trovo singolare la polemica del presidente di Federacciai: non capisco per quale ragione gli imprenditori italiani non avanzano loro delle offerte che diano garanzie occupazionali. Noi siamo interessati a valutare le proposte che danno garanzia di mantenimento della produzione dello stabilimento. Governo e Commissario siano garanti di questi obiettivi».


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Domenico Coviello

Giornalista

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