Sicurezza: il ministro Madia e il Sap vogliono ridurre le forze di polizia. Protestano anche i funzionari di ps
ROMA – «Sarebbe opportuno ridurre i corpi di polizia da 5 a 4, pur nel rispetto della specificità dei rispettivi ruoli e funzioni». Così ha affermato il ministro della pubblica amministrazione Marianna Madia intervenendo, a chiusura della discussione generale sulla delega di riforma della Pubblica amministrazione, all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato. D’altra parte la delega «prevede la razionalizzazione delle funzioni di polizia per evitare anche sovrapposizioni di competenze. In particolare, l’articolo 7 del provvedimento stabilisce il riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente e del territorio, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, con la riorganizzazione delle funzioni del Corpo forestale dello Stato ed eventuale loro accorpamento in quelle delle Forze di polizia. Tutto ciò, evidenzia la delega, ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio».
SAP – Così la Madia, ma su questo tema si esprime da tempo anche qualche sindacato, che auspica soluzioni radicali. «Sette forze di polizia, oltre a Vigili del Fuoco e Guardia Costiera, sono troppe. E’ un sistema da riformare a tutti i costi». Lo afferma il segretario del Sap Gianni Tonelli a Firenze per presentare la petizione con cui il sindacato chiede la riduzione del numero delle forze di polizia, dando corso ad un processo di unificazione accorpando – tra l’altro – le polizie provinciali e regionali, e unificando nel Ministero dell’Interno i dipartimenti della Pubblica Sicurezza e dei Vigili del Fuoco. In poche ore, sostiene il Sap, sono state raccolte oltre 1.500 firme. «La tappa di Firenze è molto importante – dice Tonelli – perché proprio nella città del premier Renzi abbiamo uno degli esempi maggiori di sprechi e duplicazioni che giustificano la necessità di ridurre il numero di forze di polizia: 7.000 operatori tra tutti i corpi, 11 centrali operative, 4 mense della polizia, 2 dei carabinieri, 1 dei vigili del fuoco e una dei vigili». «Abbiamo trovato molto consenso e adesione tra i cittadini – afferma il segretario provinciale Antonio Baldo – perchè tutti vogliono più sicurezza e meno sprechi. La nostra scelta come sindacato è coraggiosa». Al presidente del Consiglio chiediamo davvero di cambiare verso – conclude il Sap – ma deve avere la forza di non farsi bloccare dalle burocrazie e dai poteri forti ministeriali.
FUNZIONARI PS – Protestano nel frattempo anche i Sindacati dei funzionari di polizia, che non ritengono soddisfatte le promesse ricevute in occasione dell’incontro con il premier. «Nonostante le ampie rassicurazioni date dal governo lo scorso 7 ottobre nell’incontro con i sindacati e i Cocer del comparto sicurezza e difesa, circa lo sblocco delle classi e degli scatti per i dirigenti di pubblica sicurezza e gli ufficiali, che ne avrebbe consentito lo sblocco del tetto salariale come previsto per il restante personale del comparto sicurezza, apprendiamo che la legge di stabilità, ora all’esame del Capo dello Stato, contiene la proroga del blocco di tali istituti anche per il 2015». Lo affermano in una nota il segretario del Sindacato italiano appartenenti polizia (Siap) Giuseppe Tiani e quello dell’Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp) Lorena La Spina. «Siamo inoltre basiti – proseguono – che a distanza di due mesi, su precisa scelta parlamentare avallata dal governo, nel disegno di legge di stabilità l’esecutivo faccia una clamorosa ed inaspettata marcia indietro che comprime le già limitate libertà sindacali dei poliziotti».
In vista delle prossime manifestazioni e dello sciopero dell’8 novembre degli statali queste notizie non contribuiscono a calmare gli animi e metteranno sempre più in subbuglio una delle categorie maggiormente penalizzate dal Governo, insieme a quella, sempre nel mirino, dei pensionati.E il Governo rischia di continuare a scherzare col fuoco.