Leopolda, non solo un Renzi di governo: Il premier incontra gli operai Selex-Galileo e delle acciaierie di Terni
FIRENZE – Prima e dopo il comizio finale alla Leopolda di stamani, 26 ottobre, il premier Matteo Renzi si è dedicato alla classe operaia. Lo ha fatto a suo modo e rilanciando le sue parole d’ordine, ma in entrambi i casi incontrando personalmente i lavoratori. L’incontro al termine della mattinata, dopo il comizio, era previsto, e a tutti gli effetti «ufficiale»: Renzi ha partecipato, assieme al sindaco di Firenze, Dario Nardella, e all’ad di Finmeccanica, Mauro Moretti, alla cerimonia per i 150 anni delle Officine Galileo, presso lo stabilimento di Campi Bisenzio del gruppo Finmeccanica Selex.
«Bisogna toglierci la cultura del piagnisteo, i piagnoni sono anche a casa nostra, quelli che si deprimono – ha detto Renzi agli operai Selex -. Ci sono tante cose che vanno male, ma i vostri babbi non avrebbero salvato il Paese se dopo la guerra non si fossero rimboccati le maniche. L’Italia deve tornare a fare ciò che sa fare».
Prima della conclusione alla Leopolda, invece, il presidente del Consiglio era stato in qualche modo costretto a confrontarsi coi lavoratori. Come avevano annunciato nei giorni scorsi, infatti, gli operai delle acciaierie Ast di Terni (gruppo ThyssenKrupp) sono arrivati a Firenze con un pallman, mezzi privati e striscioni srotolati. Si sono parati davanti alla Leopolda per chiedere il sostegno del Governo alla vertenza aperta contro i licenziamenti da parte dell’azienda.
All’incontro fra i delegati operai e Renzi hanno partecipato anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, quello delle riforme Marianna Madia, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il vicepresidente della Camera, Marina Sereni, deputata umbra. «Vogliamo qualche risposta non solo passerelle. Chiediamo l’intervento del governo», hanno detto senza tanti giri di parole i rappresentanti sindacali delle acciaierie. Al termine del faccia a faccia con il premier, Emilio Trotti (Fim Cisl) si è rivolto col megafono agli operai schierati con lo striscione davanti ai cancelli della Leopolda: «Renzi ci ha detto che da oggi si impegnerà in prima persona e sarà pronto a riconvocare un tavolo immediato a seconda di come andrà l’incontro di mercoledì tra l’ad di Ast e il ministro Federica Guidi». Tra lunedì e venerdì prossimi Renzi «si è impegnato a riconvocare le parti con una delegazione ristretta perché sia più operativa possibile».
Nel pomeriggio è arrivata la risposta del grosso degli operai delle acciaierie di Terni, riuniti in assemblea: l’impegno del premier Matteo Renzi «si deve tramutare in atti concreti» nei tavoli di confronto, è l’appello lanciato dai dipendenti dell’azienda umbra filiale di ThyssenKrupp.
A Firenze la Leopolda 5 è stata teatro anche delle richieste dei lavoratori di Meridiana e di Esaote. In maglietta rossa si sono presentati fra il pubblico per chiedere attenzione sulle loro vicende. «La nostra situazione l’abbiamo portata ieri in piazza alla manifestazione della Cgil, e la riproponiamo oggi a questa platea», ha detto Alessandra Scoscini, membro della Rsu Fiom-Cgil di Esaote. «Ieri Meridiana – ha affermato Alessio Checcacci, membro Rsa – ha riaperto la procedura di mobilità, in barba a quello che aveva detto il Governo. Abbiamo un amministratore delegato che sta andando per la sua strada, e le istituzioni devono stare dalla parte dei lavoratori. Speriamo di poter incontrare Renzi e Poletti per chiedere loro un intervento deciso, a gamba tesa, in questa vertenza».