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Lo stadio comunale di Firenze, prima di prendere il nome di Artemio Franchi

Ufo a Firenze: 60 anni fa l’avvistamento più sconvolgente. Durante Fiorentina-Pistoiese. Il ricordo di Magnini

Lo stadio comunale di Firenze, prima di prendere il nome di Artemio Franchi
Lo stadio comunale di Firenze, prima di prendere il nome di Artemio Franchi

FIRENZE – «Si rimase tutti a bocca aperta a guardare quella bellezza». Ardico Magnini, terzino viola e della nazionale italiana, era in campo quel 27 ottobre del

Ardico Magnini
Ardico Magnini

1954, quando Firenze fu investita dal fenomeno degli Ufo. Allo stadio comunale, che molti anni dopo sarebbe stato dedicato al mitico presidente della Federcalcio Artemio Franchi, si giocava Fiorentina-Pistoiese, poco più che un allenamento per la grande Fiorentina di Fulvio Bernardini, che nella stagione successiva avrebbe vinto il primo scudetto della sua storia e si sarebbe fatta scippare la Coppa dei Campioni (1956/57) dal mitico Real Madrid di Di Stefano e Gento. Prima squadra italiana, quella viola, a raggiungere la finale di quella che oggi si chiama Champions league.

«Si vide una luce e si fermò tutto», racconta Magnini, 86 anni portati alla grande. «Giocatori, arbitro, tutti fermi in mezzo al campo a guardare il cielo. C’era una forma ovale sopra allo stadio, che illuminava». Eppure si giocava di giorno, perché «all’epoca non c’erano le partite in notturna». «L’immagine era ferma sopra alla torre di Maratona, anche l’arbitro rimase immobile a guardare. Era di forma ovale, un po’ scura, come una ruota». Tutti a bocca aperta, in campo e sugli spalti, giocatori e pubblico. L’apparizione arrivò intorno alle due e mezzo. «Dieci minuti fermi a guardare questa luce che illuminava. Dopo un po’ la massa uniforme sparì improvvisamente».

Poi successe un’altra cosa in quella giornata di sessant’anni fa. Dopo gli oggetti in cielo, cominciarono a piovere filamenti appiccicosi, trasparenti. Non fu mai provato alcun collegamento con l’avvistamento degli Ufo. «Cascavano dei bruscolini argentei», ricorda Magnini. Tele di ragno trasportate dal vento, fu spiegato poi. Un particolare fenomeno a cui nessuno pensò, all’epoca. L’episodio del 1954 è rimasto misterioso. Le spiegazioni che sono state fornite in seguito raccontano di particolari esercitazioni di aerei militari. «Non avevamo paura – ricorda Ardico Magnini -, eravamo solo incuriositi e affascinati da questa bellezza».

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