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Regione Toscana: Rossi taglia le Asl (ne resteranno 4); prepensiona 5 mila dipendenti (compresi quelli della sanità); vende le partecipate (tranne Fidi)

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ipotizza l'introduzione dei ticket per i ricoveri ospedalieri
Il governatore Enrico Rossi ha annunciato misure drastiche, fra cui 5 mila esuberi in Regione

FIRENZE – Nessun taglio ai servizi e niente tasse nuove (almeno per ora); aziende sanitarie ridotte da 16 a 4 (resteranno tre sole 3 Asl, più l’azienda dell’ospedale pediatrico Meyer); prepensionamento per il 10% del personale , compreso quello della sanità (in tutto dovrebbero andar via circa 5 mila dipendenti) a cominciare da 35 alti dirigenti; quindi vendita delle quote di tutte le società partecipate (tranne Fidi Toscana), così com’è già avvenuto per quelle degli aeroporti di Pisa e Firenze. Si è sentito bersagliato dalle critiche il governatore Enrico Rossi, sia dopo aver annunciato i super ticket per medicinali e visite specialistiche (sui quali sembra, sempre per ora, tornato indietro…) sia dai richiami della Corte dei Conti sulle partecipate. Così, nel momento di annunciare il bilancio 2015, ha deciso di tagliare anche laddove non aveva mai nemmeno … limato

STERZATA SECCA – Durante la conferenza stampa che precede la presentazione del bilancio, sono balzati fuori i pilastri di quella che lo stesso Rossi definisce «una sterzata» secca in un momento difficile per «fare di necessità virtù»e «non finire piano piano in una fossa». Sono 444 i milioni di euro in meno, infatti, per la Regione Toscana sul bilancio 2015, a causa dei tagli – circa 4 miliardi in totale – che la legge di stabilità del Governo Renzi ha imposto alle regioni. Lo ha certificato lo stesso governatore Rossi ai giornalisti convocati alla spicciolata nel pomeriggio di oggi 3 novembre, dopo che stamani la Giunta ha fatto il punto sui conti. Il governatore non ama parlare di tagli, a cascata, anche da parte della Regione oltreché dello Stato. Preferisce il termine «riforme», necessarie al fine di «dimagrire per correre meglio». Ma, fermo restando che «presenteremo presto numeri dettagliati», il punto, per Rossi, è anche politico.

NESSUN TAGLIO AI SERVIZI – «Tutto questo mette in discussione la natura della Regione – dice Rossi -: è evidente che questi tagli non possono essere lineari. E allora siccome noi non vogliamo tagliare i finanziamenti per la scuola, il sociale, i trasporti, la cultura, le politiche attive, e vogliamo continuare a fare investimenti (confermati oggi in Giunta 200 milioni per la linea ferroviaria Viareggio-Pistoia e 170 per la nuova darsena Europa del porto di Livorno, ndr.), lavoriamo su una grande riorganizzazione della Regione Toscana.»

NUMERI DA BRIVIDO – «Su 444 milioni in meno, forse ne riavremo dallo Stato 130 per la sanità – spiega Rossi – ma insomma bisogna calcolare che la Toscana debba far fronte a 350 milioni di tagli, se non di più». Nel 2010, ricorda il presidente, furono fatti tagli di importo analogo. L’impatto, quindi, sarà inevitabilmente pesante, e ancora di più, questa volta.

MA REGIONE NON SARA’ PIU’ LA STESSA – La Regione è un ente che «non ha più grasso». Rossi, che sottolinea come siano già stati ridotti i consiglieri (da 55 a 40) e gli assessori (da 10 a 8), con un risparmio complessivo calcolato, per l’anno prossimo, in 7 milioni di euro, spiega: «d’ora in poi faremo una regione più snella, meno appesantita, capace di fare un passo avanti».

ESUBERI, IL 10% – Per far questo saranno dichiarati dalla Regione, dal 2015 «gli esuberi su tutto il personale dipendente diretto e degli enti derivati. Si calcola – spiega Rossi – un taglio del 10 per cento dai dirigenti in giù, sanità compresa, che significa complessivamente almeno 5 mila lavoratori» che potranno andare in pensione. In Regione rimarrà un solo direttore generale al posto di otto e i dirigenti «nel 2015 saranno ridotti a circa 80», dagli attuali 115, dopo che il loro numero era già stato ridotto a partire dal 2010 (all’epoca erano 139). «Un dimagrimento necessario, che consentirà di aprire in un paio di anni spazi ai giovani e alla nuove generazioni».

RIVOLUZIONE SANITA’ – Rossi fa il punto anche sulla sanità, alla vigilia della discussione, domani 4 novembre, in Consiglio regionale, del piano sanitario da approvare. L’arrivo eventuale dei cosiddetti super ticket rimane un’ipotesi sul campo, ma è tutta da vagliare. Quello su cui il presidente ha già deciso è il progetto invece di accorpamento e riduzione delle Asl – da 12 e più 4 aziende ospedaliere che sono oggi – a 3 con l’aggiunta di una quarta, il pediatrico Meyer. «Un raffreddamento della spesa – dice Rossi – che produrrà effetti duraturi, con il doppio obiettivo di ridurre i costi e migliorare i servizi». E recuperare risorse per mantenere alti gli investimenti, che dal 2015 non potranno più essere coperti ricorrendo a mutui e indebitamento.

VIA DALLE PARTECIPATE – Per avere un ente più snello, sottoposto a una drastica cura dimagrante, la Toscana uscirà inoltre dalla gestione di tutte le partecipate, dichiarate non strategiche, le società in attivo e quelle in passivo: siano esse Firenze Fiera, Mukki Latte, le terme, gli allevamenti ittici di Orbetello, società congressuali o interporti. Perché, spiega Rossi, «non saremo più il bancomat di tutti» per ripianare bilanci e tenere in piedi «società che da sole devono saper stare sul mercato». Fermo restando, tuttavia, che «saremo pronti a fare investimenti nelle strutture» delle partecipate, una volta vendute le quote e fuoriusciti dalla gestione delle stesse. Rimarrà tale e quale Fidi Toscana. «Perché vogliamo che diventi, insieme alle Confidi delle associazioni di categoria, un grande Confidi Regionale che sostenga con i prestiti gli artigiani e le piccole imprese come già sta avvenendo», considerato che attualmente sono 40-45 mila le aziende con prestiti garantiti dalla Regione.


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Domenico Coviello

Giornalista

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