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Renzi con gli industriali, contestato a Brescia. Negli scontri feriti un poliziotto e un carabiniere

bresciaBRESCIA – Tensione al corteo dei centri sociali a Brescia per l’arrivo di Renzi. Un gruppo di manifestanti ha deviato il percorso tentando di avvicinarsi il più possibile alla Palazzoli, l’azienda che ospita l’assemblea degli industriali dove è presente anche il premier. Ha quindi provato a sfondare il cordone di polizia e gli agenti hanno respinto i manifestanti. Sono presenti centri sociali, Cobas e movimenti studenteschi. Si sono verificati dei tafferugli in cui sono rimasti feriti un agente di Polizia e un carabiniere al quale i manifestanti avrebbero tentato di strappare lo scudo difensivo. Circa 200 i manifestanti che hanno utilizzato fumogeni, petardi e lanciato sassi e bottiglie. I centri sociali hanno poi tentato di aggregarsi al corteo della FIOM che ha però rifiutato.

RENZI – E Renzi, giunto all’Assemblea di Confindustria della città lombarda, ha replicato: «Vogliono contestare il governo? È un loro diritto. Vogliono cambiare il presidente del Consiglio? Ci provino, io devo cambiare il Paese, non posso preoccuparmi di questo. Però posso dire una cosa: se vogliono contestare, contestino; senza fare del diritto del lavoro, del mondo del lavoro, del dolore di un cassintegrato, della sofferenza di un precario, di cui non parla più nessuno, della inquietudine di una mamma che non ha la maternità, delle difficoltà di chi sta fuori il mondo del lavoro, il campo di gioco di uno scontro politico».

LAVORO – «Noi -ha proseguito il premier- dobbiamo evitare un rischio pazzesco: è calcolato, studiato, progettato, calcolato un disegno in queste settimane che vuole dividere il mondo del lavoro. C’è l’idea di fare del lavoro il luogo dello scontro. C’è l’idea di mettere gli uni contro gli altri gli operatori del mondo del lavoro. È una delle idee che ha fermato l’Italia e bloccato l’Italia. Se abbiamo perso venti anni è perché si è pensato che attraverso manifestazioni e proteste si potesse dividere in due il lavoro, dividendo magari l’Italia dei lavoratori e l’Italia dei padroni».

CONFINDUSTRIA – «Io -ha detto ancora- sono qui a Confindustria per dirvi che non esiste una doppia Italia, esiste una Italia e dico a Brescia unica ed indivisibile, l’Italia una, unica ed indivisibile che è l’Italia di chi vuol bene ai propri figli, che faccia l’imprenditore o che faccia il lavoratore. Questa Italia non consentirà a nessuno di scendere nello scontro verbale e non soltanto verbale legato al mondo del lavoro. Se si vuole attaccare il governo ci sono tante altre strade senza andare a sfruttare il dolore dei disoccupati, dei cassintegrati, dei precari, perchè il mio cuore è con i disoccupati, i cassintegrati, i precari. E l’unico modo che io conosco per vincere la disoccupazione è quello di creare posti di lavoro, è quello di rendere le aziende capaci di investire, è quello di far dimagrire la politica e i politici».Nonostante queste dichiarazioni anche in quest’occasione si è vista da un lato la riunione di Confindustria, con la partecipazione del premier, dall’altra la protesta degli operai, degli studenti, dei centri sociali.

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