Papa Francesco verrà a Firenze nel novembre 2015. Per partecipare al convegno ecclesiale della Cei
ASSISI –Papa Francesco arriverà a Firenze in una giornata fra il 9 e il 13 novembre 2015, per partecipare al Convegno Ecclesiale nazionale della Cei. Lo ha detto oggi 10 novembre il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, nella prolusione ai lavori della 67/a assemblea dei vescovi in corso ad Assisi. L’ultimo papa ad aver visitato Firenze, e Fiesole, fu Giovanni Paolo II nel 1986. Un pontefice, dunque, tornerà in città a 29 anni di distanza.
IL GRAZIE DI BETORI – «Il cardinale Giuseppe Betori esprime il suo ringraziamento a Papa Francesco per la notizia giunta oggi da Assisi», comunica in una nota l’Arcidiocesi fiorentina. «All’apertura dell’Assemblea generale dei vescovi italiani, il cardinale Presidente ha dato notizia che l’auspicata presenza del Santo Padre a Firenze nel novembre del 2015, in occasione del quinto Convegno Ecclesiale Nazionale, è stata confermata – ha detto il cardinale Betori -. Vogliamo dire il nostro grazie a Papa Francesco per il dono che Egli farà alla nostra città il prossimo anno. Abbiamo atteso con intenso desiderio questo annuncio, ora si apre per noi il tempo di una adeguata preparazione all’evento. La preparazione riguarda anzitutto lo spirito con cui accogliere il Papa. Si apre per noi un tempo di preghiera, di presa di coscienza della nostra storia e del nostro presente, di conversione delle nostre comunità e della città tutta alla radicalità del Vangelo. Si tratta poi di prepararci anche ad organizzare in modo adeguato l’incontro nostro con il Papa e l’evento stesso del convegno».
IL PAPA: «NO AI PRETI CLERICALI» – Al centro dei lavori dell’assemblea Cei ad Assisi, da oggi e fino a giovedì 13 novembre, la formazione dei sacerdoti. E il Papa in un messaggio ha ricordato che «non servono preti clericali il cui comportamento rischia di allontanare la gente dal Signore, né preti funzionari che, mentre svolgono il loro ruolo, cercano lontano da Lui consolazione». Francesco predilige i sacerdoti che stanno sempre accanto alla gente perché, ha avvisato Bergoglio citando Tolstoj, «separarsi per non sporcarsi con gli altri è la sporcizia più grande».
BAGNASCO E LE UNIONI GAY – Dalla prima giornata dell’assemblea della Cei è arrivato un monito contro le nozze omosessuali. A emetterlo è stato il cardinale Angelo Bagnasco: la famiglia, ha detto, è «il soggetto portante» della vita sociale ed è «irresponsabile indebolirla creando nuove figure» che «confondono la gente». Queste forme altro non sono che «un cavallo di Troia» per arrivare a «scalzare» la famiglia, quella vera. Bagnasco ha quindi sottolineato che i figli «non sono al servizio del desiderio degli adulti» e «hanno diritto ad un papà e una mamma».
REAZIONI DA PD E OMOSESSUALI– «Le nuove famiglie già esistono», è stato il commento di Roberto Speranza del Pd; mentre il presidente del partito Matteo Orfini assicura che il governo andrà «assolutamente» avanti con il percorso verso le unioni civili. «Respingiamo al mittente le accuse di Bagnasco – ha seccamente replicato Franco Grillini, storico fondatore di Arcigay -: sono strumentali e campate per aria. E ci domandiamo se per caso il cardinale abbia seguito attentamente le cose che ha detto il suo ‘superiore’, ovvero ‘chi sei tu per giudicare?’».
APPELLO PER I GIOVANI – Bagnasco ha parlato della famiglia ma anche dei problemi del Paese. E ha invitato a «rifondare la politica» chiedendoci «chi siamo e chi vogliamo essere» e soprattutto «ascoltando le sofferenze». Un appello poi per quello che è il problema centrale del Paese, la mancanza di occupazione. «Si sta perdendo una generazione», dice preoccupato l’arcivescovo di Genova parlando dei «rassegnati al non lavoro», i giovani. E allora «ci auguriamo che si ragioni non solo in termini di finanza ma innanzitutto di produzione e sviluppo assicurando che il patrimonio industriale e professionale di riconosciuta eccellenza possa rimanere saldamente ancorato in casa nostra».