Successo spaziale: la sonda Rosetta su una cometa lontana 500 milioni di chilometri. Con la tecnologia Galileo di Campi Bisenzio
FIRENZE –Rosetta ha raggiunto la cometa 67/p «Churyumov-Gerasimenko» e oggi pomeriggio, 12 novembre, il lander Philae è atterrato alle 17,03 ora italiana sulla cometa che dista dalla Terra 511 milioni di chilometri, dopo essersi staccato dalla sonda madre e aver compiuto un viaggio di sette ore. Quello di Rosetta, invece, è stato un viaggio cosmico durato dieci anni, a partire dal 2004. E che oggi ha raggiunto l’obiettivo: l’ «accometaggio». Il lander Philae ha cominciato ha inviare le prime immagini e i primi messaggi, scatenando l’esultanza del team al centro di controllo dell’Esa a Darmstadt in Germania. E in particolare diAndrea Accomazzo, italiano, il responsabile di volo di Rosetta.
Carlo Monni, attore simbolo di Campi Bisenzio e celebre spalla di Roberto Benigni in tanti film, ne sarebbe felice. E ci costruirebbe sopra un colto monologo di battutacce delle sue. Dallo stabilimento campigiano della Selex ES, ex Officine Galileo, sono arrivate alcune delle più importanti tecnologie che compongono la sonda Rosetta dell’Esa (European space agency). Altre sono arrivate dall’altro stabilimento italiano di Milano. Altre ancora da Padova.
A Campi Bisenzio, come spiega in una nota Selex ES del Gruppo Finmeccanica, sono stati realizzati l’A-STR, il sensore per l’assetto stellare, che consente a Rosetta di orientare l’antenna per inviare segnali sulla Terra; la NAV CAM, la telecamera per la navigazione
spaziale della sonda, necessaria per portarla a destinazione, che ha anche il compito di rilevare immagini ad alta risoluzione nelle fasi di rivoluzione della sonda intorno alla cometa; il VIRTIS (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer), uno strumento in grado di rilevare le caratteristiche termiche della cometa, consentendo di mappare la composizione della stella.