Fiorentina, Gomez ai tifosi: «I miei gol arriveranno. Posso giocare con Babacar. Questa squadra è da terzo posto»
FIRENZE. A un certo punto gli fanno i complimenti per il suo italiano effettivamente molto migliorato rispetto all’ultima conferenza stampa, ma a Mario Gomez sembra non interessare. «Spesso me lo dicono, ma io vorrei solo complimenti per ciò che combino in campo…». Il tedesco, insomma, è anche un tipo simpatico. Certo, ha un grande cruccio in relazione alla sua esperienza fiorentina.
MERKEL. Per ora non è affatto riuscito a dare il meglio di sè. Per colpa sopratutto degli infortuni. I due dello scorso anno gli hanno fatto perdere praticamente tutta la stagione, quello accusato con il Sassuolo ha notevolmente ritardato l’ingresso in forma del tedesco di quest’anno. «Anche la Merkel ha detto che sono troppo fragile? Ma non credo si intenda di calcio, lei è una tifosa… La mia storia dice che negli ultimi 6-7 anni non mi era mai successo niente di grave».
GOL. Secondo Gomez, insomma, il peggio è passato. Chiaro che il gol manchi. «Avevo detto – analizza l’ex Bayern – che il problema poteva anche essere psicologico ma mi sono allenato con forza e spirito assieme a tutto il gruppo. E’ vero, mi manca il gol però ne parliamo un po’ da troppo, il calcio è questo. Per me è importante come sto in campo e che le occasioni comunque capitino».
BABACAR. Nell’attesa (sua e di Rossi) per fortuna qualche rete l’ha trovata Babacar, con cui domenica a Verona Gomez dovrebbe fare coppia. «Già a Moena avevo detto che Bernardeschi e Baba erano non solo brave persone ma anche ottimi giocatori. Babacar farà una grande carriera, sono contento che sia rimasto qua con noi, altrimenti chissà dove saremmo a quest’ora. Abbiamo già giocato insieme a Varsavia (nell’amichevole vinta con il Real Madrid, ndr), credo che l’intesa sia possibile».
NAZIONALE. E proprio in quella gara, Gomez aveva segnato un gran gol di testa che gli aveva riaperto le porte della Nazionale tedesca, ultimamente di nuovo persa. «Quest’estate non sono andato ai Mondiali ma ho pensato che comunque la vita continua. Adesso non penso alla Nazionale perché so che appena torno a segnare tutto verrà di conseguenza. Per me ora conta molto più la Viola della Nazionale».
CHAMPIONS. Con la speranza che migliori presto la classifica della sua squadra, perché per Mario Gomez l’obiettivo terzo posto è ancora possibile. «Sicuramente – osserva l’attaccante – possiamo ancora farcela perché siamo la stessa squadra di quando lo avevo detto (a Moena, ndr), ma non dobbiamo parlarne perché siamo troppo lontani. Dobbiamo vincere le partite per avvicinarci agli altri ma senza parlarne».
FEDELTA’. Gomez comunque, questo è certo, vuole dimostrare il suo valore alla Fiorentina: quando gli chiedono se davvero in estate avesse ricevuto delle offerte importanti, la sua risposta è chiara. «Io sono venuta con tanta voglia di giocare a Firenze: per me non aveva senso andare via dopo un anno in cui ho giocato solo 5 partite». Insomma, è un po’ come se l’avventura di Supermario in viola iniziasse solo adesso.