Firenze, Seves: assemblea dei lavoratori con Nardella dopo il subentro ufficiale di Triton
FIRENZE- «Non siamo qui a celebrare il funerale di nessuno», così ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, durante l’assemblea organizzata dai lavoratori della Sevese nei locali di Via Reginaldo Giuliani per fare il punto della situazione e cercare di trovare una soluzione alla vertenza.
«Fino a questo non siamo stati contattati dai nuovi proprietari – ha continuato il primo cittadino – ma siamo pronti a stabilire con loro, in ogni momento, un confronto. Ma sia chiaro, per noi sono due i punti irrinunciabili: la tutela dei lavoratori e il mantenimento della produzione di alta qualità legata alla storia di Firenze. Se la nuova proprietà non rispetterà Firenze e i lavoratori siamo pronti a sostenere qualunque iniziativa imprenditoriale che porti gli stessi risultati».
Il mantenimento dello stabilimento a Firenze è uno dei punto che le istituzioni locali e gli organismi sindacali premono e non intendono cedere anche se la nuova proprietà, il fondo di investimento Triton, vorrebbe trasferire tutto nella Repubblica Ceca. Un trasferimento che oltre a lasciare senza lavoro 84 persone, farebbe morire un’eccellenza fiorentino che tutto il mondo apprezza: i mattoni di vetro cemento anche anche il maestro Renzo Piano ha usato per le sue opere .
Una storia quella della storica manifattura dei mattoni di vetro cemento che va avanti fin da gennaio 2009, una storia che oltre a impovevirire il tessuto economico non solo fiorentino ma toscano, vede susseguirsi una serie di paradossi come spiega anche Bernardo Marasco della Filctem Cgil “Siamo qui in un ambiente freddo perchè la fabbrica è chiusa da molti mesi. E’ diventata il cuore freddo di Firenze. Una fabbrica tenuta viva dai lavoratori che è diventata il simbolo di che cosa è la crisi oggi. La chiusura non è stata causata dalla diminuzione di ordini ma da investimenti sbagliati della vecchia dirigenza che non aveva liquidità”.
Lavoratori che vedranno scadere la cassa integrazione straoridanaria il 9 maggio.
L’assemblea è stata organizzata perchè adesso ufficialmente il fondo tedesco svedese Triton è subentrato ufficialmente e quindi anche il tavolo regionale è stato riattivato.
“Triton è entrato un paio di settimane fa – continua Marasco – noi abbiamo chiesto subito alla Regione di fare il punto della situazione e già dalla prossima settimana si potrebbe avere una data della convocazione. Quello su cui noi non abbiamo intenzione di tornare indietro è il ricollocamento degli 84 lavoratori e che il prodotto deve restare a Firenze. A questo va aggiunto che Triton è entrato per la prima volta in fabbrica solo la settimana scorsa”.
All’assemblea ha preso parte anche Mauro Fuso della segretaria della Cgil di Firenze che durante il suo intervento, ha evidenziato come sia necessario “ sfidare anche andando su terreni inediti e portando la vertenza Seves, anche nelle varie commissioni europee come successe nel 1993 con la Nuova Pignone e il suo acquisto da parte degli americani”.