Limite sull’Arno, arrestato il capo banda della sparatoria al posto di blocco dei Carabinieri
EMPOLI – È stato arrestato il presunto basista della banda di albanesi che la sera del 29 ottobre scorso fu protagonista di una sparatoria dopo essere stata intercettata in auto dai carabinieri a Limite sull’Arno, tra Firenze ed Empoli. In quella circostanza uno dei fuggitivi, che dopo aver forzato un posto di blocco avrebbero cercato di investire la pattuglia dell’Arma, fu ferito ad una spalla da un colpo di pistola sparato dal capitano Giuseppe Pontillo, comandante della compagnia di Empoli. Quest’ultimo rimase a sua volta ferito per un colpo partito accidentalmente dalla sua stessa pistola e si trova ancora in convalescenza.
I carabinieri della Compagnia di Empoli e del nucleo investigativo del comando provinciale di Firenze hanno arrestato il 30enne Edmond Gega, da anni regolare in Italia, residente a Capraia e Limite, operaio in una ditta della zona: abita a 150 metri dal luogo dove fu forzato il posto di blocco. La sera del 29 ottobre i carabinieri andarono subito a cercarlo a casa, ma non c’era. Tuttavia i militari notarono un vaso pieno di monili in oro, 400 pezzi provenienti da furti. Nel frattempo Gega si era trasferito a Santa Croce sull’Arno (Pisa), forse per sviare le indagini e cambiare aria, lasciando in tutta fretta l’abitazione di Limite. Nei giorni scorsi i carabinieri, però, sono tornati in quella casa e hanno trovato altri gioielli rubati, in particolare anelli. A questo punto il pm ha disposto un fermo che i carabinieri hanno eseguito, poi il gip ha disposto l’ordinanza di custodia in carcere.
Furono invece arrestati la sera stessa i 21enni albanesi Amarildo Hysa, ferito dal colpo di pistola il 29 ottobre, e Ermal Karaj. Invece è irreperibile il 28enne Mirjan Hysa, che manca dall’agosto 2013 e destinatario di un’ordinanza cautelare per un’altra vicenda di furti. La sua presenza il 29 ottobre è emersa dalle indagini: Hysa era in auto con i due 21enni quando scattò il controllo dell’Arma, in servizio di prevenzione anticrimine. Inoltre, gli investigatori attribuiscono alla banda almeno 15 furti in case nelle province di Firenze, Pisa e Pistoia, messi a segno, in un paio di settimane. Negli arresti è stata recuperata refurtiva tra cui contanti, gioielli, assegni, armi, munizioni e apparati informatici.
I reati contestati dal pm Vincenzo Ferrigno ai membri della banda sono associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, ricettazione in concorso e furti in abitazione aggravati in concorso i reati contestati.
Secondo le indagini tra il 12 e il 29 ottobre la banda avrebbe messo a segno 15 furti e due tentati furti in case di Cerreto Guidi, Montespertoli, Capraia e Limite, Vinci, Pistoia, Larciano, Monsummano Terme, Pontedera e Palaia. I ladri si muovevano a bordo di auto rubate, un’Audi A4 e una Citroen Berlingo.