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SPID, codice unico per l’accesso ai servizi digitali: non dovremo più ricordare tutte le nostre password

Lo Spid nuovo codice per i cittadini
Lo Spid nuovo codice per i cittadini

Previdenza, welfare, Agenzia delle Entrate, Catasto, Fisco, Comuni, scuole, Asl… Si chiamerà ‘SPID’, Sistema pubblico di identità digitale e permetterà con una sola ‘chiave’ di accedere ai diversi servizi web della pubblica amministrazione. La prima fase scatterà ad aprile del 2015, l’obiettivo è collegare per dicembre 2017 circa 10 milioni di utenti.

TUTTE LE PASSWORD IN UN UNICO SPID: Un’unica credenziale per tutti i siti e servizi online della pubblica amministrazione. E’ l’obiettivo del progetto in mano all’Agenzia digitale per l’italia (Agid) che vorrebbe sostituire tutte le username e password che oggi ci servono per usufruire dei servizi della pubblica amministrazione e dei privati, con un’unica identità digitale. Con l’invio alla Corte dei conti, da parte della presidenza del Consiglio, del decreto che definisce le caratteristiche del nuovo sistema, SPID ha avviato il suo iter. Per completare il quadro si attende la stesura di altri tre provvedimenti che definiscono: le regole tecniche dello Spid, le modalità di accreditamento dei soggetti che utilizzeranno il sistema, le procedure per il rilascio del l’identità digitale.

COSA E’ COSA NON E’: L’Agenzia definisce lo Spid «insieme aperto di soggetti pubblici e privati che, previo accreditamento da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale, gestiscono i servizi di registrazione e di messa a disposizione delle credenziali e degli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini e imprese per conto delle pubbliche amministrazioni». Si tratta, in sostanza, di un sistema di credenziali informatiche uniche e interoperabili che consentono al loro utente di accedere a tutti i siti e servizi offerti dalla PA italiana e, in prospettiva, europea. Lo Spid NON è un modo per identificare gli utenti. Né è un sistema dispositivo: con il solo Spid non si firma nulla.

OBIETTIVI: Con l’offerta di un’identità digitale semplice e gestita dallo Stato, si incoraggia l’uso di servizi internet della pubblica amministrazione e dei privati che aderiranno a Spid. Inoltre aprirebbe nuove possibilità al commercio del prodotti online: uno Spid dedicato all’e-commerce potrebbe aiutare l’Italia a sfruttare meglio i canali digitali per esportare i prodotti del made in Italy.

IDENTITY PROVIDER: Un ruolo chiave verrà giocato dagli identity provider, selezionati dall’Agenzia per l’Italia digitale. Se chi ha fornito la vostra identità digitale sarà riconosciuto ‘identity provider’, la credenziale Spid potrebbe coincidere con quelle che già utilizziamo: ad esempio il generatore di codici per la banca, il bancomat, l’autenticazione della carta di credito, che, a scelta del cittadino, potranno divenire così anche abilitazione per l’accesso ai servizi di tutti i siti della PA, senza moltiplicazione di procedure e codici di riconoscimento. E dal momento che nell’economia digitale i dati personali sono diventati una forma di ‘valuta’, dovrà essere posta molta attenzione all’accredito degli organismi autorizzati a fornire le identità digitali garantite.

TEMPI: Da gennaio ci saranno i primi gestori che chiederanno di essere iscritti come identity provider e quindi l’Agenzia comincerà l’istruttoria per selezionarli. La prima fase scatterà ad aprile del 2015, con l’obiettivo di raggiungere per dicembre 2017 circa 10 milioni di utenti. Già a settembre 2015 è previsto che 3 milioni di persone accederanno al nuovo servizio.

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