Firenze, appello al sindaco di un lettore che vive nel centro storico: «Non mi faccia scappare!»
Firenze – Un lettore che ha deciso di continuare a vivere nel centro storico scrive al sindaco, Dario Nardella, attraverso il nostro giornale, FirenzePost, per denunciare la decisione di Palazzo Vecchio di trasformarla in un parcheggio dedicato ai motorini, eliminando ogni possibilità per le auto. Si ribella, il nostro lettore, alle nuove difficoltà che si prospettano per chi abita in quella strada e, più in generale, ai disagi di chi ancora abita nel cuore di Firenze. Invitiamo il sindaco Nardella a prendere nota della protesta e a porre i rimedi del caso.
«Caro Sindaco,
sono uno dei rari fiorentini che ha deciso di tornare a vivere in centro invece di abbandonarlo.
Oggi ho scoperto che la strada dove abito (via dell’Alloro) sarà interamente trasformata in un parcheggio per motorini, senza prevedere un luogo di parcheggio alternativo per le auto.
Se volete che il centro di Firenze si svuoti e diventi solo un museo e delle vetrine siete sulla strada giusta, la città sta morendo e voi la state aiutando.
La strada era già degradata, un bagno pubblico e un deposito di bottiglie di birra vuote. D’estate l’odore è insostenibile.
Adesso non potremo più neanche parcheggiare. Dove metteremo le nostre auto? Vuole che le vendiamo tutte? Forse lo potrà pretendere quando e se Firenze avrà un sistema di trasporti pubblici decente! Tra l’altro i motorini non sono neanche dei residenti. Ha più diritti chi nel quartiere non ci vive?
A pensarci bene poi ci sarebbero anche posti auto per tutti i residenti, se il comune si degnasse di controllare con regolarità che in centro ci parcheggi solo chi ne ha diritto, che i motorini non parcheggino nei posti delle auto, che i turisti stranieri parcheggino dove gli è consentito.
Se vado all’estero e mi provo a parcheggiare dove non posso prendo una multa al 100% qua invece si può fare tutto e nessuno controlla niente.
Adesso aspettiamo solo lo sfratto, in modo che possiate collocare nelle nostre case negozi e alberghi!».
Grazie.Cordiali saluti,
Michele Spighi