Confcommercio Firenze denuncia: aumentano i reati di usura. Ma il prefetto replica: date i numeri …
FIRENZE – Il 72% dei commercianti fiorentini si dice preoccupato per i furti. Per il 48% di loro è peggiorata la percezione di insicurezza per la propria attività, il 78% paventa abusivismo e contraffazione. Il risultato è che gli esercenti si stanno attrezzando per far fronte alla microcriminalità: il 53% ha deciso, così, di installare delle telecamere o dei sistemi di videosorveglianza all’interno del proprio esercizio commerciale. Lo dice un rapporto Confcommercio-Eurisko presentato oggi in palazzo Vecchio, in occasione della giornata della legalità dell’associazione di categoria. Ma si dice increscita anche il fenomeno dell’ usura. Ma su questo punto chi rappresenta le istiotuzioni, ossia il prefetto, Luigi Varratta, insorge: e accusa Confcommercio di … dare i numeri
CRISI – Ma vediamo il rapporto nella sua completezza. «La crisi, che non ha risparmiato nessun settore del commercio, ha anche acuito i fenomeni criminali- spiega il presidente fiorentino di Confcommercio, Jacopo De Ria-. La percezione di insicurezza da parte degli esercenti e’ dunque in allarmante ascesa. Segno tangibile di un profondo disagio, che si somma a quello delle difficoltà quotidiane. Se vogliamo davvero far ripartire la nostra economia, dobbiamo per prima cosa adoperarci per rendere piu’ sicuro il territorio. E’ questo il primo passo da compiere per sperare di cambiare le cose». Fra i dati piu’ allarmanti il numero delle vittime di taccheggi. Secondo Confcommercio circa l’84% ne ha subito almeno uno durante la sua attività.
PREFETTO – A tali affermazioni replica in presa diretta il Prefetto di Firenze, Luigi Varratta. In merito all’aumento lamentato da Confcommercio del numero di episodi di estorsione e usura afferma: «Diciamolo chiaramente: è un dato inesistente. Non si possono dare i numeri, perché i numeri sono bassi e non rappresentano nulla. Dal numero delle denunce non si può dichiarare se il fenomeno usura ed il fenomeno estorsione esistano o meno. Il dato delle denunce non fa rilevare l’esistenza di un fenomeno. Secondo me questi fenomeni ci sono anche nel nostro territorio, a prescindere dalle denunce, ma il numero delle denunce non dà la dimensione esatta del fenomeno, perché è un fenomeno sommerso. La contromossa- prosegue- sarebbe quella di denunciare prima che sia troppo tardi, senza aspettare. Bisogna giocare d’anticipo, altrimenti ci troveremo in situazioni pericolosissime, come quelle di alcune regioni del Meridione da cui poi sarebbe molto, molto difficile venirne fuori».
Parole che vogliono far chiarezza, quelle di Varratta. Per distinguere i dati reali da quelli che vengono urlati senza reale supporto statistico. Servono collaborazione fra commercianti e forze dell’ordine e denunce tempestive, capaci di far scattare l’allarme preventivamente.