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Le strutture della Micoperi durante il recupero della Costa Concordia

Isola del Giglio: partono i lavori per la pulizia dei fondali. Firmato il contratto tra Costa Crociere e Micoperi

Le strutture della Micoperi durante il recupero della Costa Concordia
Le strutture della Micoperi durante il recupero della Costa Concordia

ISOLA DEL GIGLIO – Via libera definitivo alla pulizia dei fondali dell’isola del Giglio, dopo la rimozione della Costa Concordia. Oggi 28 novembre è stato firmato il contratto tra la Costa Crociere e la Micoperi di Ravenna, per lo smaltimento di tutti i rifiuti rimasti sott’acqua davanti all’imbocco di Giglio Porto.

DURATA – A quanto si apprende l’accordo prevede un anno di tempo per l’esecuzione dei lavori. I tempi di avvio sono brevissimi. Già dalla prossima settimana sarà allestita una base operativa di Micoperi al Giglio, cui faranno capo i tecnici e mezzi navali della società ravennate, il cui nome è salito alla cronaca per il successo dell’«impresa impossibile» della rimozione del relitto della Concordia e il suo trasferimento a Genova, dove ora la nave è in demolizione.

TECNICI – Vi lavoreranno fino a Gennaio almeno 30 tecnici. Ai quali se ne aggiungeranno almeno altri 100 con l’arrivo di «Micoperi M30», la grossa nave-cantiere da oltre 140 metri di lunghezza, capace di sollevare centinaia di tonnellate.

RIPULITURA – I lavori di «ripulitura» saranno molto impegnativi. Si tratta di portar via oltre 200 «sacconi» di cemento da 90 tonnellate ciascuno, che sono serviti per «ancorare» il relitto. Non solo, ma ci sono ben 120mila metri cubi di rifiuti, fuoriusciti dalla nave, che devono essere rimossi. «Alla fine non dovrà esserci sul fondale neanche una monetina da un centesimo» commenta con una battuta ma con soddisfazione il patron di Micoperi Silvio Bartolotti, raggiunto da FirenzePost.

PIATTAFORME – Per il momento nessuna decisione è stata presa per le piattaforme sottomarine dove è stato «appoggiato» lo scafo della Concordia, dopo il raddrizzamento della nave.«L’auspicio sarebbe che il fondale torni ad essere come se il naufragio non fosse mai avvenuto – commenta Bartolotti – perché strutture metalliche in acqua sono pur sempre un ostacolo o un pericolo per chi si trova nelle vicinanze».

RILANCIO TURISTICO – Torna quindi al Giglio la bandiera di Micoperi. Un legame sempre più stretto tra l’azienda, i suoi tecnici e gli abitanti del Giglio. Niente di definitivo ancora, ma sembra che all’orizzonte ci possano essere anche programmi di sviluppo turistico e culturale, nonché nuovi percorsi trekking lungo i principali punti panoramici dell’isola. Oltre naturalmente, una volta completata la pulizia dei fondali, a dare nuova immagine a quelle acque che, a buon diritto, hanno sempre fatto parte del cosiddetto «Santuario dei Cetacei» del mar Tirreno. «Un rilancio dell’Isola del Giglio alla quale Micoperi sarà ben lieta di poter contribuire» conferma il patron Bartolotti, romagnolo di nascita ma ormai gigliese di adozione.

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Sandro Addario

Giornalista

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