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Pepito Rossi: «Fiorentina, tornerò più forte di prima». E sale l’attesa per il match con la Juve

Pepito Rossi lavora solo nel ritiro di Moena
Pepito Rossi spera di tornare presto a esultare

FIRENZE. Ti colpisce perché è elegantissimo con il suo vestito intero, ma ai piedi ha le scarpe da ginnastica. Un paio di semplici sneakers, com’è semplice lui, Giuseppe Rossi. Un ragazzo rimasto umile nonostante tutto, gioia di mamma Cleonilde che alla fine della conferenza stampa se lo abbraccia forte forte.

MY WAY. Rossi torna a parlare , alla Syracuse University in piazza Savonarola a Firenze, in occasione della presentazione del libro, scritto a 4 mani con la giornalista de «La Gazzetta dello Sport», Alessandra Bocci («Giuseppe è stato davvero puntiglioso, ha controllato anche le virgole») che racconta la sua vita da emigrante al contario, dagli Stati Uniti all’Italia. Poi il successo da calciatore, ma anche tanta sfortuna, parola però praticamente bandita dal libro per volontà dell’ex Villareal.

INFORTUNI. Già, perché a Pepito piace guardare avanti e pensare positivo. «Dopo il problema al ginocchio dello scorso agosto e la successiva operazione, qualcuno ha detto che non sarei più tornato a giocare. Mi ha dato fastidio ma dalla mia testa lascio fuori certi discorsi e sono convito che tornerò più forte di prima. Quando? Non lo so, voglio prendere tutto con tranquillità, voglio rispettare le tempistiche».

FIRENZE. Con l’aiuto dei suoi compagni di squadra e di Firenze, città che lo ha subito adottato. «Abbiamo la stessa visione io e Firenze, che ormai è casa mia: vogliamo sempre migliorare in ogni partita ed arrivare più in alto possibile. Ricordo quando i direttori mi vennero a parlare e volevano le mie stesse cose. Stiamo lavorando e facendo molto bene: possiamo migliorare e piano piano lo stiamo facendo».

JUVENTUS. Certo, però venerdì ci sarà Fiorentina-Juventus ed è inevitabile ripensare a quel 4-2 dello scorso anno con la sua tripletta decisiva. «E’ stato un momento unico per me e per tutta Firenze: ci sono delle storie contenute nel libro che io ho visto sul campo come quella di gente che piangeva, che non dimenticherò mai. Venerdì sera spero di rivivere le stese emozioni anche se sarò in tribuna»

NAZIONALE. Già, ma poi arriverà anche il ritorno in campo e, magari il ritorno in quella Nazionale che Rossi tanto ama. «Nel libro parlo anche di quello che vorrei raggiungere con la maglia azzurra in futuro. Ci sono solo pochi che possono esprimersi ad alti livelli con quella maglia, si tratta di una casacca pesantissima».

STATI UNITI. Ciò, anche se Pepito ha dentro di sè una parte di… America. «Quando sono in campo mi sento italiano perché sono cresciuto guardando la Serie A: sono cresciuto nel Parma. Di americano ho molto dentro perché sono nato negli Stati Uniti e ho vissuto là per 12 anni: la mia parte americana è la mentalità». Quella mentalità che gli ha consentito di rialzarsi sempre dagli infortuni e di ripartire. Ce la farà anche questa volta, come Moby Dick, non a caso il titolo dell’ultimo capitolo del suo libro.


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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