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Corte di Cassazione: ingannare gli anziani non è reato. Ma Renzi vede dove siamo finiti?

La Corte di Cassazione ci ha abituati anche a sentenze singolari, se non addirittura assurde: che magari sono esemplari dal punto di vista dell’applicazione del diritto, ma che cozzano contro il senso comune e vanno spesso a vantaggio dei delinquenti e sgomentano le persone oneste.

CARLO – Una chicca l’abbiamo registrata recentemente, quando i giudici di Piazza Cavour hanno dovuto esaminare il caso di uno straniero che chiedeva l’elemosina nella piazza di un paese marchigiano con il classico bigliettino vergato in italiano zoppicante. «Carlo, scusate per il disturbo, vi preghiamo di aiutare questo bambino che vive senza un polmone». Peccato che Carlo non esistesse e la sua terribile malattia fosse un espediente per far breccia nel cuore degli anziani davanti all’ufficio postale.

TRIBUNALE – Il tribunale di Urbino, a maggio 2013, correttamente ha condannato J.K., ventiseienne dell’est Europa, a un’ammenda di 600 euro «per aver cercato di abusare della credulità popolare con possibile turbamento dell’ordine pubblico». rendendo giustizia a tutti quei cittadini, anziani e non, che erano stati sostanzialmente truffati dal furbo straniero. Che peraltro ha trovato anche i soldi per pagare gli avvocati e ricorrere in Cassazione contro il verdetto.

CASSAZIONE – La Cassazione ha ribaltato la decisione del Tribunale, decidendo che: «il fatto non sussiste». Anche se la condotta dell’imputato «era tesa a ottenere denaro servendosi di un artifizio» e «l’impostura va data per accertata», non può esserci condanna perché il contenuto del bigliettino «descriveva un fatto che, ancorché menzognero, può verificarsi nella realtà». Siamo ai limiti dell’incredibile. Siamo curiosi di sapere in base a quale elucubrazione o artifizio da azzeccagarbugli i supremi giudici hanno potuto arrivare a tale conclusione. Che si traduce in un decisivo incentivo a truffare le persone. Per la giustizia perciò scucire soldi a un’anziana signora simulando disgrazie non è sufficiente a meritarsi una sanzione. Insomma la Suprema Corte ha dimenticato completamente l’esigenza sacrosanta di tutelare i soggetti più deboli, quali gli anziani, e ha per contro giustificato maldestramente l’operato di un truffatore da quattro soldi, che si è approfittato della credulità popolare, come aveva stabilito in primo grado il Tribunale di Urbino, i cui componenti sono evidentemente consapevoli di quanto accade in realtà e non guardano soltanto ai codicilli.

GIUSTIZIA – Anche quest’esempio conferma che è urgente una riforma della giustizia, ma non seguendo la strada imboccata recentemente dal Governo con la depenalizzazione di fatto di alcuni odiosi reati (furto semplice, danneggiamento, truffa, ma anche violenza privata ecc..). Ormai nel nostro Paese è diffusa la coscienza che le leggi permissive e le interpretazioni creative dei magistrati permettono a chi delinque una completa e imbarazzante (per le persone oneste) impunità. Lo hanno confermato i colloqui, intercettati, di vari delinquenti stranieri scoperti a ‘lavorare’ nel Belpaese, i quali confermavano di aver trasferito la loro ‘attività’ in Italia, perché qui non si rischia quasi niente.

RENZI – Caro Renzi, metti da parte tutte le tue inefficaci riforme che, come si vede, non servono a risanare l’economia, anzi ci hanno ridotto quasi a livello di Paese spazzatura. Pensa invece a far sì che la gente possa stare sicura in casa e per la strada, non sia preda di ladri, truffatori, rapinatori ecc., verso i quali anche i giudici sembrano essere sempre e comunque di manica larga, talvolta per motivi ideologici. Questi sono gli interventi essenziali e immediati che il Paese richiede ai suoi governanti; visti gli esempi eclatanti di malagiustizia i cittadini pretendono anche che si limiti l’eccessiva discrezionalità della magistratura, che porta inevitabilmente a queste distorsioni.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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