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Dante e Campana a teatro, in chiave rock

Michele di Mauro in «Canti Orfici/Visioni» in scena al Teatro Studio
Michele di Mauro in «Canti Orfici/Visioni» in scena al Teatro Studio

FIRENZE – Al Teatro Studio Krypton di Scandicci debutta in prima nazionale «Canti Orfici/Visioni» con la regia di Giancarlo Cauteruccio. Sette giovani attori rappresentano le presenze-coaguli delle visioni di Dino Campana; Michele Di Mauro incarna il Corpo, cui si congiungono la Musica e l’Architettura per celebrare il Libro. Chiamando a collaborare il musicista Gianni Maroccolo, pilastro del rock italiano (Litfiba, CSI), Cauteruccio crea quasi un “concerto teatrale” in quadrifonia sui «Canti Orfici», in cui Michele Di Mauro, con la sua fisicità possente che ricorda quella del poeta di Marradi, usa come strumento musicale la propria voce. La scenografia è realizzata in una particolare carta ignifuga; vi si “scrivono” le visioni cariche di urgenza narrativa che sono le componenti rivoluzionarie di quell’unico libro del “primo poeta della modernità”, come Montale definì Campana. Il regista Cauteruccio prosegue le intuizioni moderniste dei «Canti orfici» e ne estremizza la frammentazione, le iterazioni e i richiami speculari; la vicenda umana di Dino viene tenuta in ombra, mentre i suoi versi divengono materia drammaturgica e innesco per un viaggio scenico, poetico e filosofico che amplia lo sguardo su nuovi orizzonti.

Tutt’altro clima nell’altro spettacolo fra poesia e rock in scena a Firenze negli stessi giorni, ovvero «Nel mezzo del cammin» di Angelo Savelli, giunto al nono anno di repliche al Teatro di Rifredi. Gli interpreti sono ancora quelli del debutto, salvo il compianto Carlo Monni sostituito da Sergio Forconi. Qui Dante è un artista trentenne in crisi pieno di vizi (la “selva oscura”), che trova il suo Virgilio in un cantante di musica leggera. A suon di rock’n’roll compiono un viaggio psichedelico e iniziatico negli inferi, le cui stazioni sono la passione amorosa (Paolo e Francesca), la tentazione del suicidio (Pier delle Vigne), la diversità (Brunetto Latini), il malaffare (Gianni Schicchi), l’incognito (Ulisse). Alla fine del percorso nell’inferno dello “smarrimento”, la conoscenza di sé e del mondo si apre alla Scienza, indicata come la strada maestra per uscire “a riveder le stelle”.

Teatro Studio Krypton (Via Donizetti, 58 – Scandicci)

Dal 13 al 19 dicembre in prima nazionale (ore 21; domenica 14 doppio spettacolo, ore 17 e ore 21; lunedì riposo) «Canti Orfici/visioni», regia di Giancarlo Cauteruccio, con Michele Di Mauro, Giorgio Coppone, Maria Luisa D’Introno, Giovanni Corsini, Matteo Tanganelli, Veronica Rivolta, Silvia Benvenuto, Emiliana Provenzale; dramaturgia Andrea Cortellessa, musiche originali di Gianni Maroccolo, scene di Paolo Calafiore. Info e prenotazioni 055 7591591 biglietteria@teatrostudiokrypton.it

Teatro di Rifredi (via Vittorio Emanuele II 303 – Firenze)
Dall’11 al 19 dicembre (ore 21; domenica ore 16.30; spettacoli per le scuole ore 10)
Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi – Teatro Stabile di Innovazione presentano «Nel mezzo del cammin», canti e canzoni dall’Inferno di Dante. Uno spettacolo di Angelo Savelli con Andrea Bruno Savelli, Massimo Grigò, Nicola Pecci, Marzia Risaliti e con la partecipazione straordinaria di Sergio Forconi; canzoni di Rolling Stones, Simon & Garfunkel, The Doors, Fabrizio De Andrè, Rino Gaetano, Beatles e David Bowie; arrangiamenti musicali a cura di Nicola Pecci e Francesco Sighieri; impianto visivo multimediale a cura di Mirco Rocchi – luci: Roberto Cafaggini

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