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Ore 18.30 del 24 novembre 2014: un uomo è a terra con due colpi di pistola alla schiena

Valdarno: chiusi tre centri massaggi a luci rosse gestiti da cinesi

Ore 18.30 del 24 novembre 2014: un uomo è a terra con due colpi di pistola alla schienaMONTEVARCHI – Erano molti i clienti che frequentavano centri massaggi nella zona del Valdarno, ma la finalità era ben diversa. Lo hanno scoperto i carabinieri di Montevarchi e Levane nel corso dell’operazione «Profumo d’Oriente». Bilancio: due arresti, tre denunce, tre centri benessere a luci rosse chiusi e un giro d’affari illecito di 15 mila euro al mese stroncato.

Le indagini sono partite la scorsa primavera da un annuncio on line che mostrava una ragazza cinese nuda e forniva un numero telefonico. Da lì i carabinieri sono risaliti al primo centro benessere denominato «Fei Fei», con sede vicino allo stadio di Montevarchi dove una prima ragazza, una trentenne cinese risultata poi la gestrice del centro, accoglieva i clienti e li conduceva in una stanza dove veniva effettuati massaggi a sfondo erotico. In questo caso la trentenne è stata arrestata e il centro chiuso.

I carabinieri sono arrivati quindi ad un secondo centro, il «718» con sede a Montevarchi centro dove con le stesse modalità del primo, agivano tre cinesi tra cui due donne tutti denunciati. Il terzo centro, il «Mani di fata» di Levanella di Montevarchi è stato ispezionato da pochi giorni fa, la gestrice è stata arrestata e sottoposta a obbligo di dimora. I carabinieri sono arrivati ai centri grazie all’ascolto dei clienti, tutti uomini italiani tra i 40 e i 50 anni di ceto medio pronti a pagare 30 euro a massaggio.

Sono in corso indagini che riguardano altri sette centri benessere situati ad Arezzo. «Siamo molto grati ai carabinieri – ha detto Elisa Bertini vice sindaco di Montevarchi stamani alla conferenza stampa con il comandante provinciale Luigi Arnaldo Cieri e il capitano Angela Pepe, comandante della Compagnia di San Giovanni Valdarno – perché in virtù di una legge regionale che va cambiata chi apre un centro dove si fa libera attività non può essere ostacolato dai comuni e l’unica arma che abbiamo è rivolgerci alle forze dell’ordine. Ci adopereremo affinché la legge sia cambiata e tuteli chi fa attività regolare».

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