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L'ingresso del Forteto a Vicchio di Mugello

Forteto: la Cassazione annulla la ricusazione del presidente Bouchard

L'ingresso del Forteto a Vicchio di Mugello
L’ingresso del Forteto a Vicchio di Mugello

ROMA – Annullamento senza rinvio dell’ ordinanza perché le dichiarazioni di ricusazione sono inammissibili. Questo ha disposto la Cassazione, all’esito della camera di consiglio, accogliendo il ricorso della procura generale di Firenze che impugnava la ricusazione del giudice Marco Bouchard, presidente del collegio nel processo sul caso del ‘Forteto’.
Nell’ordinanza del 25 luglio 2013 la corte d’appello di Firenze aveva accolto la ricusazione del giudice presentata dai difensori del principale imputato, Rodolfo Fiesoli, accusato di violenza sessuale e maltrattamenti, nel processo che vede imputate anche altre 22 persone, per il presunto “tono anticipatore del giudizio” nelle domande del presidente Bouchard. Una richiesta che la Cassazione ha dunque giudicato inammissibile.

“L’accoglimento del ricorso contro la ricusazione del giudice Marco Bouchard nella sua qualità di presidente del collegio giudicante al processo Forteto è un passo di oggettività che, una volta tanto in questa orribile vicenda, procede nel senso dell’imparzialità e correttezza. Siamo soddisfatti ma con la moderazione di chi auspica non rimanga un passo isolato lungo il cammino delle coincidenze inquietanti”. Questo il commento, in una nota, con cui l’ex presidente della commissione regionale d’inchiesta sugli affidi dei minori, alla luce della vicenda Forteto, Stefano Mugnai (Fi) accoglie la notizia della decisione con cui, nella nottata scorsa, la Cassazione ha dichiarato inammissibile l’istanza di ricusazione del giudice Bouchard presentata nel luglio scorso, tramite i loro legali, dagli imputati al processo per maltrattamenti e abusi all’interno del Forteto.

“Il pronunciamento appena assunto dalla Cassazione- prosegue Mugnai- nel rivedere la decisione senza precedenti assunta dalla Corte d’Appello di Firenze mette un punto fermo sulla correttezza e l’integrità dell’intero procedimento giudiziario a carico di Fiesoli e dei suoi ‘pretoriani’ e restituisce, in parte, una scintilla di fiducia nelle vittime e presso l’opinione pubblica che, all’indomani dell’istanza di ricusazione, aveva rivolto appelli ai massimi rappresentanti della magistratura”. Ieri, intanto, il nuovo paletto messo dagli imputati fra le ruote del processo è stato la richiesta di trasferire il processo ad altro foro, nello specifico a Genova: “La sola valutazione di questa istanza- spiega Mugnai- produrra’ nell’iter processuale un rallentamento stimabile in cinque mesi circa, sufficiente a far cadere in prescrizione alcuni reati prima che si possa pervenire alla sentenza di primo grado. Di conseguenza, alcune parti civili non potranno vedersi riconosciuto il risarcimento del danno”.

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