Regioni: «Bisogna cominciare a tagliarle». E’ il pensiero di Chiamparino, coordinatore dei governatori
ROMA – Nel dibattito che in questi giorni si è acceso in merito alla trasformazione delle province, al riassetto del settore delle autonomie locali, ai rapporti Stato – Regioni è importante annotare un interessante intervento del Presidente della Conferenza delle Regioni, ex Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino.
L’ex Sindaco di Torino, in un’intervista accordata al giornale della sua città, La Stampa, afferma che «Le Regioni vanno riorganizzate. Nel caso, riducendole di numero». E se a dirlo è il presidente della Conferenza delle Regioni, vuol dire che il problema esiste e che è urgente risolverlo, pena il rischio di default della nostra finanza pubblica. «Le Regioni servono – ha premesso Chiamparino intervenendo a Mix24 su Radio 24 – ma l`assetto attuale va rivisto. Si potrebbe aggregarle su progetti condivisi, sulla gestione di strutture anche sanitarie».
Il Presidente ricorda poi quanto Firenzepost ha già illustrato, il modello francese, che in soli sei mesi ha dimezzato le Regioni e ridotto la burocrazia. Afferma Chiamparino: «Come presidente della Conferenza delle Regioni sono pronto ad affrontare il tema, anche perché è in discussione una riforma importante, quella del titolo quinto della Costituzione, e la seconda Camera. Se il governo è d’accordo, possiamo confrontarci su un riordino anche territoriale delle Regioni, con una ridefinizione delle funzioni assai più drastica di quello che sta avvenendo al Senato».
Nel momento in cui vi sono scioperi, occupazioni di edifici e di palazzi delle province (oggi quasi tutte le sedi toscane sono occupate dai dipendenti che protestano), in una fase in cui né il Governo, né le Regioni, né tantomeno le province aggregazioni di area vasta e le città metropolitane hanno ben chiaro il loro futuro, è confortante trovare un politico che si assume la responsabilità di proporre una drastica riduzione di numero, poteri e competenze degli enti di cui è chiamato a presiedere la Conferenza. Chissà che ne penseranno gli altri suoi colleghi, come il presidente della regione toscana, Enrico Rossi, custode geloso delle competenze e delle poltrone regionali, che non manca occasione per chiedere nuove attribuzioni.
Ma per me non è una novità. Ho conosciuto Chiamparino quando era Sindaco di Torino, una persona di grande buon senso ed equilibrio. Che si rende perfettamente conto che non è possibile abolire le regioni, una delle cause principali del dissesto della finanza pubblica, ma che quanto meno occorre tentare di riorganizzare questo sistema che ha ci ha portato alla crisi finanziaria, istituzionale e morale nella quale ci dibattiamo. Ridurre al massimo questi enti voraci, le loro sedi, i politici che li governano e i posti di sottogoverno, gli sperperi, gli sprechi e gli approfittamenti per i quali molte regioni sono adesso sotto inchiesta di varie magistrature è un obbligo primario del nostro governo. Che forse né Renzi né Delrio hanno compreso appieno. Speriamo che la coraggiosa iniziativa del Presidente della Conferenza delle Regioni li riconduca alla ragione. Iniziamo a falcidiare gli enti più dannosi e produttori di sperperi e poi pensiamo a intervenire anche sulle province e sui comuni, che sono organismi più utili e vicini ai cittadini.