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Terremoto a Firenze e nel Chianti: oltre 130 scosse. Processi rinviati al Palagiustizia. Torre d’Arnolfo chiusa. Liceo Rodolico: aule inagibili

Firenze, fra il 18 e il 19 dicembre uno sciame sismico ha colpito la città e il Chianti
Firenze: fra il 18 e il 19 dicembre uno sciame sismico ha colpito la città e il Chianti

FIRENZE – La Torre di Arnolfo, simbolo di Palazzo Vecchio e di Firenze nel mondo, per adesso resta chiusa al pubblico. Al nuovo Palazzo di Giustizia, evacuato, sono stati rinviati alcuni processi. Il liceo Rodolico è stato dichiarato parzialmente inagibile. Le altre scuole evacuate in mattinata saranno regolarmente riaperte, invece, da domani 20 dicembre. Riaperti già da oggi i musei civici e statali. Ma la durata dello sciame sismico, spiegano dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma,è «impossibile da prevedere» e potrebbe durare giorni oppure addirittura settimane. La Cupola del Duomo di Filippo Brunelleschi, invece, non ha minimamente risentito delle scosse: così assicura l’Opera di anta Maria del Fiore.

OLTRE 130 SCOSSE – Non danni gravi, dunque, ma paura, apprensione, chiusure precauzionali ed evacuazioni temporanee. È questo un primo bilancio delle oltre 130 scosse e microscosse di terremoto che hanno colpito Firenze e la zona del Chianti già a partire dal pomeriggio di giovedì 18 dicembre, ma che si sono fatte via via più intense oggi venerdì 19 dicembre. Il sisma sta continuando ancora: nel pomeriggio una nuova scossa di magnitudo 3,5 è stata registrata alle 18,27 dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che si è ripetuta alle 19,37 sempre di magnitudo 3,5 a una profondità piuttosto bassa di appena 6,2 chilometri. Stamani alle 11,36, si è avvertita distintamente una scossa di magnitudo 4,1 (a una profondità di 7,1 chilometri), e poi un’altra di 3,3 alle 12.36, in tutta Firenze e nella zona attorno all’epicentro del terremoto: tra i comuni di Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle val di Pesa, nella zona di Campoli. In questa stessa area geografica c’era stata quasi esattamente un’ora prima, alle 10.39, una scossa di 3,8 gradi della scala Richter. La quale, a sua volta, era parte di uno sciame sismico di circa 20 scosse più basse registrate dall’Istituto Nazionale di Vulcanologia dal pomeriggio del 18 dicembre. Secondo la Protezione civile della Regione Toscana nella zona dell’epicentro c’è stata paura ed apprensione, «ma nessun danno evidente», salvo cadute di piccoli pezzi di intonaco dagli edifici.

RODOLICO e «MICHE» – I vigili del fuoco hanno dichiarato inagibili in via precauzionale la palestra, il seminterrato e 4aule del liceo scientifico Rodolico, in via Baldovinetti, a seguito delle verifiche scattate dopo le scosse di oggi. L’uso dei locali è stato inibito in via precauzionale, per consentire verifiche più approfondite, per la presenza di crepe sui muri. Comunque domani 20 dicembre le lezioni si terranno regolarmente.Al liceo Michelangiolo di via della Colonna, una crepa sul muro di un’aula si è allargata dopo le scosse. L’aula resta agibile e nei prossimi giorni scatteranno le verifiche dei tecnici.

PALAZZO VECCHIO E REGIONE – Per due volte, stamani, sono stati evacuati per sicurezza gli uffici della Regione Toscana a Novoli e in centro a Firenze. A Palazzo Vecchio, sempre stamani, sebbene non sia scattata nessuna ordinanza di evacuazione, i dipendenti del Comune sono stati invitati a uscire in piazza Signoria, mentre il libero accesso di chiunque al Palazzo, a partire dai tanti turisti, è stato interdetto. Tutto poi è rientrato nella normalità durante il pomeriggio.

Chiuso per terremotoSCUOLE, MUSEIRiaperti nel pomeriggio i musei civici comunali di Firenze e le strutture sportive della città. Le scuole, informa una nota diffusa dopo la riunione dell’unità di crisi col sindaco Nardella in Palazzo Vecchio, domani 20 dicembre apriranno regolarmente. Alla primaria Rossini, nella zona di San Jacopino, sono caduti frammenti di intonaco in un corridoio. I musei comunali, incluso quello di Palazzo Vecchio, erano stati chiusi in via precauzionale intorno alle 13, per poi tornare attivi già dal primo pomeriggio; i musei statali, invece, sono rimasti aperti come ogni altro giorno.

VIGILI DEL FUOCO– In queste ore sono decine gli interventi dei vigili del fuoco sul territorio di Firenze per effettuare interventi nelle case su richiesta di cittadini, che contattato il 115 segnalando crepe nell’intonaco dei muri. Al momento tutte le verifiche hanno dato esito negativo.

SIENA E CHIANTI– Segnalazioni sono arrivate anche da Livorno, Pisa, Prato e Pistoia. In molte scuole del senese e della provincia di Firenze i ragazzi sono stati fatti uscire dalle scuole. A Siena resta chiusa la Torre del Mangia. A Tavernelle, Barberino Val d’Elsa, Impruneta, San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti e Certaldo, i comuni più prossimi all’epicentro, ma anche a Montelupo fiorentino, Montespertoli, Vinci, Capraia e Limite, Bagno a Ripoli e Figline Incisa le scuole sono state proprio chiuse con ordinanza del sindaco e gli studenti fatti andare a casa. Per consentire le verifiche dopo le scosse di terremoto, le scuole resteranno chiuse anche domani a San Casciano, Greve in Chianti, Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle, Impruneta. Più in generale per precauzione, i comuni del Chianti più vicini all’epicentro del sisma, hanno deciso per domani anche la chiusura degli uffici pubblici e delle chiese. In questi comuni saranno annullati, se necessario, anche gli eventi sportivi.A San Giovanni Val d’Arno, nell’aretino, sono stati chiusi gli uffici pubblici. A Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Barberino Val d’Elsa e Impruneta è stato aperto anche il centro operativo comunale che si insedia in situazioni di crisi.

L’ESPERTO – «I terremoti avvenuti oggi sono stati oltre 120 e 10 quelli registrati ieri», ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Nella zona colpita dallo sciame sono state già installate dall’Ingv nuove stazioni sismiche. Quello in corso nella zona del Chianti è uno sciamo sismico, del quale è «impossibile prevedere la durata», ha aggiunto Amato. È tipico di uno sciame, infatti, che una scossa di terremoto forte possa seguire ad una serie di scosse più deboli. È un fenomeno analogo a quello registrato recentemente in altre zone italiane come il Pollino.


Domenico Coviello

Giornalista

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