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Toscana, screening oncologici: partecipazione elevata dei cittadini nel 2013

Presentati i dati degli screening oncologici all'auditorium del CTO
Presentati i dati degli screening oncologici all’auditorium del CTO

FIRENZE – La Toscana ottiene ottimi risultati sugli screening oncologici nel 2013. Secondo i dati illustrati questa mattina, 19 dicembre, nell’Auditorium del Cto, durante la presentazione del 15° rapporto dell’Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica) lo screening mammografico, rivolto alle donne di età compresa tra i 50 ed i 69 anni, ha raggiunto il 93% della popolazione bersaglio; mentre per quello della cervice è stato raggiunto il 100% delle donne in età tra i 25 ed i 64 anni. Buone anche le percentuali dello screening per la ricerca di sangue occulto fecale, 91%, che vede interessati i cittadini residenti tra i 50 ed i 70 anni. Soddisfacenti anche i dati della partecipazione: un 73%, un 56% e un 50% per i tre programmi rispettivamente.

«Anche quest’anno i dati confermano che i toscani hanno ormai acquisito la consapevolezza dell’importanza della diagnosi precoce e accolgono l’opportunità di sottoporsi a un controllo – spiega l’assessore Marroni – . Il sistema regionale toscano ha sempre fortemente creduto nell’efficacia di questi interventi di sanità pubblica». Non manca però qualche criticità. Una di queste è stata evidenziata dal direttore generale del Ispo, Gianni Amunni: è la partecipazione della popolazione migrante cosidetta fragile. «La partecipazione dei migranti agli screening è inferiore a quella degli italiani – ha sottolineato Amunni – seppur con differenze tra regione e regione. I bassi valori di partecipazione agli screening di un migrante in Toscana sono valori altissimi rispetto a quella che è la partecipazione di italiani di altre regioni allo screening. Questo per fa capire quale è la situazione».

Lo screening mammografico. È partito in Toscana alla fine degli anni Novanta. Nel solo 2012 sono state oltre 228.000 le donne toscane nella fascia di età 50-69 anni invitate a sottoporsi ad una mammografia di screening. In 7 su 10 hanno risposto all’invito. Il programma di screening ha permesso di diagnosticare oltre 800 tumori della mammella con una proporzione di stadi avanzati decisamente contenuta (inferiore al 20%).

Lo screening del colon-retto. Sono 13 anni che lo screening del carcinoma colorettale in Toscana è attivo. La nostra regione è stata la prima in Italia ad attivare la campagna per i tumori colo rettali. Nel 2013 sono state invitate in Toscana 447.386 persone. Hanno risposto all’invito 213.554 persone, con una partecipazione media di circa il 51%, un dato che da molti anni non mostra purtroppo segni di incremento. Tra le persone che hanno effettuato il test, 10.170 sono risultate positive (4,8%) e sono state invitate a sottoporsi a un’ulteriore indagine, la colonscopia, per capire le cause del sanguinamento. Nel 2013 in Toscana sono state fatte circa 7.847 colonscopie nelle persone positive al test. In totale, grazie allo screening si sono diagnosticati 244 cancri e 1.511 adenomi avanzati.

Screening per il tumore del collo dell’utero. La Toscana è stata tra le prime regioni ad avviare l’implementazione del Test Hpv come test di screening primario. Il nuovo programma prevede che il test sia fatta a partire dalla fascia di età 55-64 anni, per poi passare l’anno successivo la fascia di età 45-54 anni e il terzo anno l’intera fascia target 34-64 anni. Complessivamente le Asl 9 Grosseto, 10 di Firenze e 12 di Viareggio hanno invitato 21.748 donne nella fascia d’età 55-64 anni. Alta l’adesione anche a questo test che conferma la fiducia delle donne toscane per lo screening cervicale. Buoni di dati di adesione ai test Hpv pari a quelli osservati quando è offerto il Pap test. Come nel 2012, osserviamo una minore risposta all’invito della popolazione migrante, specialmente fra le più giovani e le più anziane. I tempi di attesa per la lettura del Pap test con risultato negativo sono migliorati per molti programmi e il progressivo passaggio al test Hpv come test di screening primario per le donne di 34-64 anni li ridurrà ulteriormente.


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Rebecca Romoli

Giornalista
rebecca.romoli@gmail.com

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