Ucciso a coltellate dalla mamma: sabato 27 l’autopsia del piccolo Simone
MACERATA – Si svolgerà sabato 27 dicembre l’autopsia sul corpo del piccolo Simone Forconi, il ragazzo di 13 anni ucciso a coltellate nella notte di Natale dalla madre Debora Calamai a San Severino Marche. La donna, 38 anni, è originaria di Firenze – dove vivono il padre e la sorella – ma si era trasferita nelle Marche almeno dal 1999, anno in cui si era sposata con Enrico Forconi, un operaio di 43 anni, da cui poi era separata da circa 4 anni. Il figlio era stato dato in affidamento congiunto ad entrambi i genitori, ma il padre aveva da tempo fatto richiesta perché potesse vivere con lui.
L’esame autoptico della salma del bambino sarà effettuata presso l’ospedale di Camerino dal professor Adriano Tagliabracci, direttore di Medicina Legale presso gli Ospedali Riuniti di Ancona.
Vicinanza e rabbia degli amici sulla bacheca Facebook del padre, Enrico Forconi. Tra questi un amico che dice: «Ma permettimi di strillare tutta la mia rabbia. E’ l’ennesima prova del fallimento delle istituzioni. Eppure c’erano tutti gli elementi che potessero far prevedere prima o poi una tragedia». E anche il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, parlando a caldo, si è espresso con una frase lapidaria ma molto significativa: «Necessita meno burocrazia e più umanità». Una tragedia annunciata dunque, stanti le condizioni della donna, per la quale i legali chiederanno una perizia psichiatrica sulla loro assistita.
I fatti sono ormai purtroppo noti. Per Natale, la donna aveva ottenuto che Simone restasse a cena da lei. Dopo aver scartato il suo regalo, una confezione di Lego, il bambino aveva telefonato per ben due volte al padre, per chiedergli di aiutarlo a costruire il nuovo gioco e poi per riportarlo a casa dei nonni paterni. Dopo la seconda telefonata, Enrico Forconi era subito andato dalla ex, ma ormai per Simone non c’era più niente da fare. La madre, in un momento di follia, aveva inseguito il figlioletto che temeva di perdere, colpendolo con un coltello da cucina: almeno 9 i fendenti, di cui sembra uno mortale al cuore.