Jobs Act: sindacati e sinistra dem promettono battaglia contro Renzi
Non si placano le polemiche sul Jobs act. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano frena parzialmente le critiche arrivate proprio dalle file di Ncd: «Sono stati fatti passi avanti grazie a noi», rivendica, anche se «manca la zampata finale». E Maurizio Sacconi ribadisce: «È mancato il coraggio delle grandi scelte». Critica invece la sinistra del Pd, che con Cesare Damiano annuncia battaglia.
SINDACATI – L’opposizione maggiore viene ovviamente dai sindacati, e in particolare dalla Cgil. Che pone nel mirino i licenziamenti collettivi. Per Susanna Camusso «questo contratto a tutele crescenti è un grande bluff. Si tratta solo di una monetizzazione crescente: ti licenzio anche ingiustamente, ti pago pure in modo crescente, quindi adesso taci, sembra voler dire. Di fatto, è l’abolizione dei contratti a tempo indeterminato. Siamo pronti a nuovi scioperi e a ricorrere all’Europa».
CISL UIL – Anche Carmelo Barbagallo della Uil si accoda e afferma che è il momento di avviare «un percorso comune con Cgil e Cisl». Quest’ultima, su posizioni più accomodanti, osserva comunque: «Il testo del Governo sul Jobs act è ancora migliorabile, in particolare per quanto riguarda le norme sui licenziamenti collettivi».
LANDINI – Il più acceso oppositore del provvedimento resta naturalmente Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil: «I sindacati continueranno nella lotta. Ci saranno altre iniziative. E non escludiamo nulla, né sul piano della mobilitazione, né sul piano dell’azione contrattuale, né sul piano dell’azione giuridica. Questo provvedimento fa riportare l’Italia al 1800. È inaccettabile».
RENZI – I sindacati dunque promettono battaglia non solo attraverso manifestazioni di protesta, ma anche con iniziative sul campo giuridico (ricorsi e esposti anche in Europa) contro il Jobs Act. Nonostante l’esultanza e la soddisfazione del premier, che oggi ha twittato: «#24dic: svolta su Taranto, lavoro, delega fiscale, INPS mentre si chiudevano vertenze Termini Imerese e Meridiana #lavoltabuona #nonsimolla»