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Natale 2025
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Tasse sui rifiuti e costo di acqua, luce e gas: in Italia i rincari maggiori d’Europa

Undici comuni toscani hanno superato il 90% di raccolta differenziata
Nell’ultimo anno boom della tassazione sui rifiuti

FIRENZE – I cittadini italiani sono tra i più tartassati d’Europa per tasse, imposte e peso delle tariffe pubbliche. Questa realtà, più volte affermata, è ribadita adesso da una nuova indagine della Cgia di Mestre, secondo la quale i rincari delle tariffe pubbliche in Italia sono tra i più elevati d’Europa.

CGIA – La Confederazione spiega che nell’ultimo anno c’è stato un boom della tassazione sui rifiuti: con l’introduzione della Tari abbiamo pagato il 12,2% in più. Luce, gas e trasporti sono le voci di spesa che gravano maggiormente sui bilanci delle famiglie e delle piccole imprese italiane. Tra il 2010 e il 2014 solo in Spagna le tariffe pubbliche sono rincarate più delle nostre. Se a Madrid l’aumento medio è stato del 23,7%, prosegue la Cgia, in Italia, come del resto è successo in Irlanda, l’incremento è stato del 19,1%. Tra i grandi paesi d’Europa, invece, la Francia ha registrato un rincaro medio del 12,9%, mentre la Germania ha segnato un ritocco all’insù dei prezzi solo del 4,2%. L’area dell’euro ha subito un incremento dei prezzi amministrati dell’11,8%: oltre 7 punti percentuali in meno che da noi.

TARIFFE – Negli ultimi 10 anni, prosegue la Cgia, a fronte di un incremento dell’inflazione che in Italia è stato del 20,5%, le tariffe dell’acqua sono aumentate del 79,5%, quelle sui rifiuti del 70,8%, sull’energia elettrica del 48,2%, i pedaggi autostradali del 46,5%, i trasporti ferroviari del 46,3%, il gas del 42,9%, i trasporti urbani del 41,6%, il servizio taxi del 31,6% e i servizi postali del 27,9%. Tra tutte le voci analizzate, solo i servizi telefonici hanno subito un decremento: -15,8%.

RIFIUTI – «Nel nostro Paese i rincari maggiori hanno interessato le tariffe locali – sottolinea il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi -. Se per quanto concerne l’acqua i prezzi praticati rimangono ancora adesso tra i più contenuti d’Europa, gli aumenti registrati dai rifiuti sono del tutto ingiustificabili. A causa della crisi economica, negli ultimi 7 anni c’è stata una vera e propria caduta verticale dei consumi delle famiglie e delle imprese: conseguentemente è diminuita anche la quantità di rifiuti prodotta. Pertanto, con meno spazzatura da raccogliere e da smaltire, le tariffe dovevano scendere, invece, sono inspiegabilmente aumentate. Si pensi che nell’ultimo anno, a seguito del passaggio dalla Tares alla Tari, gli italiani hanno pagato addirittura il 12,2% in più, contro una inflazione che è aumentata solo dello 0,3%».

SERVIZI – «Gli aumenti del gas hanno sicuramente risentito del costo della materia prima e del tasso di cambio, mentre l’energia elettrica dell’andamento delle quotazioni petrolifere e dell’aumento degli oneri generali di sistema, in particolare per la copertura degli schemi di incentivazione delle fonti rinnovabili. I trasporti urbani, invece, sono stati condizionati dagli aumenti del costo del carburante e quello del lavoro. Non va nemmeno dimenticato che molti rincari sono riconducibili anche al peso fiscale che grava sulle tariffe che, purtroppo, da noi tocca punte non riscontrabili nel resto d’Europa. Inoltre, nonostante i processi di liberalizzazione avvenuti in questi ultimi decenni abbiano interessato gran parte di questi settori, i risultati ottenuti sono stati poco soddisfacenti – conclude Bortolussi -. In linea di massima, oggi siamo chiamati a pagare di più, ma la qualità dei servizi resi non ha subito sensibili miglioramenti. Speriamo che la riduzione del prezzo del petrolio registrata in questi ultimi mesi comporti per l’anno venturo una contrazione delle tariffe, soprattutto di luce, gas e trasporti che sono le principali voci di spesa che gravano sui bilanci delle famiglie e delle piccole imprese italiane».

CONSUMATORI – Non ci si può dunque meravigliare più di tanto se le associazioni dei consumatori prevedono che anche nel 2015 continueranno i rincari record. Adusbef e Federconsumatori stimano per il prossimo anno un aumento delle tariffe per 677 euro a famiglia. «In una situazione come quella Italiana, caratterizzata da una profonda crisi economica e da una forte deflazione, oltretutto in presenza di una forte contrazione dei prodotti petroliferi – affermano -, la previsione di aumenti per il 2015 assumerebbe una connotazione estremamente speculativa, o derivante da inefficienze di sistema (servizi pubblici), o ancora da inaccettabili incrementi di tassazioni dirette o indirettamente tramite ritocchi tariffari (aziende partecipate) o peggio ancora sotto pressioni politiche di lobby. Spaventano inoltre i possibili adeguamenti al 3,3% della Tasi e gli incrementi delle tasse addizionali locali».

Questa situazione conferma quanto è evidente da tempo. Mentre il Governo sostiene di aver diminuito le tasse degli italiani (attraverso gli 80 euro in busta paga e la diminuzione dell’Irap per le imprese), i contribuenti si accorgono che invece questi presunti vantaggi sono vanificati dall’aumento della tassazione e delle tariffe locali. Che vanno a ingrassare ancor più Comuni e Regioni.

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