
Toscana, artigianato: si arresta la contrazione dell’economia. Ma è troppo presto per parlare di ripresa

FIRENZE – Si arresta la contrazione dell’economia toscana, ma i punti critici rimangono. Questa l’analisi della produzione del primo semestre 2014 realizzata dalla Cna regionale (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa). Dati che a prima vista evidenziano il risultato positivo dell’economia artigiana (i ricavi sono a +4,4%) ma che se vengono inseriti in un contesto generale portano alla luce che si tratta solo di un «rimbalzo congiunturale» dovuto alla profonda contrazione imposta dalla crisi degli ultimi 7 anni.
«È necessaria un concreta difesa della base produttiva – spiega il presidente di Cna Toscana, Walter Tamburini – e del ruolo anche sociale dell’imprenditore artigiano. La auspicata ripresa della domanda estera da sola comunque non sarebbe sufficiente a coprire i vuoti produttivi accumulati in tutti questi anni di crisi». L’indagine è stata presentata, questa mattina, 29 dicembre, nella sede della Cna regionale alla presenza del presidente Walter Tamburini, del direttore della Cna Toscana Saverio Paoli e dei due ricercatori Andrea Manuelli e Alessio Monticelli.
Dalla Cna sottolineano come i condizionali e la prudenza siano d’obbligo. I dati positivi potrebbero far pensare che l’economia artigiana ha iniziato a dare segni di ripresa, ma l’elevata instabilità della situazione economica non fa ben sperare. Il 2014 è stato caratterizzato dal rimbalzo delle costruzioni +9,6% e in parte dalla buona tenuta del manifatturiero con un +3,2% con prestazioni differenziate nei vari settori. Il segno «+» del primo semestre 2014 è dovuto anche alla dinamica positiva del settore della metalmeccanica (+16,5%) e della filiera pelle-calzaturiera con un +7,8%. Segno negativo invece per il tessile-abbigliamento, l’orificeria e legno-mobili.
Per quanto riguarda, invece, le dinamiche territoriali viene evidenziata una situazione molto variegata. Ai segni negativi di Arezzo (-10,8%), Grosseto (-17,1%), Lucca (-18,6%) e Pistoia (-31,8%) si contrappongono i rimbalzi di Pisa (+1,1%), Livorno (+8,5%) e Firenze con un +10,5%.