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Neto, grande protagonista della partita: nella sua pagella un bellissimo 8

Neto rompe con la Fiorentina. Che tenta di cederlo alla Juve (per Giovinco) o alla Roma (per Destro). Il rischio? Un altro svincolo alla Montolivo

Un'uscita di Neto: in questa stagione è cresciuto molto
Un’uscita di Neto: il portiere ha ora un’alta quotazione e cerca un super ingaggio. Al suo posto, a Parma, giocherà Tatarusanu

FIRENZE – Prima tegola del 2015 per la Fiorentina: Neto non resterà in maglia viola. Lo ha comunicato ufficialmente il club viola con una nota pubblicata sul proprio sito internet e nella quale fa sapere che oggi, attraverso i suoi rappresentanti che hanno incontrato Pradè e Macia,il portiere ha comunicato di non voler prolungare il rapporto con la Fiorentina e di ritenere definitivamente conclusa la sua esperienza professionale con il club. Il calciatore “ha anche precisato che non si tratta di una decisione riconducibile all’aspetto economico, ma della volontà di decidere autonomamente per il suo futuro. Insomma: vuole andare in una grande squadra. Non a caso, il nome di Neto viene accostato accostato a Juventus, Roma e Milan. Ma anche dall’estero, in particolare dall’Inghilterra, ci sarebbero offerte molto robuste. La rottgura è avvenuta dopo l’offerta della Fiorentina, avvenuta prima i Natale, di rinnovare il contratto a un milione e 400 mila euro a stagione. Lui, a quanto pare, avrebbe chiesto due milioni e mezzo. Disponibile, sembra ad accontentarsi di due milioni a stagione. E’ vero che nega di aver fatto una scelta per motivi economici, ma è altrettanto vero che sa di avere una quotazione di mercato alta e di essere nel mirino di club pronti a sborsare anche tre milioni di euro a stagione. L’avvisaglia della rottura? La dichiarazione di Andrea Della Valle che aveva in pratixca annunciato che non c’era possibilità di arrivare a un accordo con il portiere.

PROSPETTIVE – E ora? Alla Fiorentina, per evitare un nuovo caso Montolivo _ ossia per non correre il rischio di perdere il giocatore a zero – resta una sola possibilità: cederlo entro gennaio. A chi? A società amiche in Lega, che le eviterebbero una grossa perdita in bilancio e un’altra figura da club sprovveduto. In sostanza, Pradè potrebbe tentare una trattativa capace di fare di necessità virtù: cedere il cartellino di Neto alla Roma infilando nella trattativa l’acquisto della punta che serve, ossia di Mattia Destro. Altra eventualità: dare Neto alla Juve e tentare di avere Giovinco, altro attaccante che rientrerebbe nei piani di Montella. Sarebbe invece drammatico, sotto tutti i punti di vista, se Neto non venisse ceduto ora e si trovasse automaticamente svincolato a giugno. Drammatico e per il giocatore che rischierebbe di restare sei mesi in tribuna, in attesa di ritrovarsi svincolato a costo zero. Sei mesi di tribuna, per un giocatore di 24 anni e mezzo, sarebbero un gran tormento. Anche perchè lui vuole la maglia da titolare della nazionale brasiliana e restare lontano dalle competizioni per così tanto tempo vorrebbe dire tagliarlo fuori anche dalla sua nazionale.

TATARUSANU – Vista la situazione, è molto probabile che a Parma, il 6 gennaio, giorno della Befana, possa giocare Tatarusanu, portiere che nelle partita di Europa League ha sempre fatto sostanzialmente bene e che offre ampie garanzie anche per il campionato. Come vice potrebbe essere ripreso dal Napoli Antonio Rosati. Resta però da vedere che cosa riusciranno a fare gli uomini mercato per Neto. Se sapranno portare a termine una trattativa capace di fare un pacchetto unico fra le cessione del portiere brasiliano l’arrivo dell’attaccante tanto atteso per affincare Gomez, alla fine la questione potrebbe anche risolversi bene. Se non dovessero contrare l’obiettivo sarebbe davvero una disfatta. In ogni caso, sembra che il caso Montolivo non abbia insegnato niente. Si sussurra che in società sia in atto uno scaricabarile fra Cognigni, il plenipotenziario che tiene i cordoni della borsa, e Pradè e Macia. Il primo sostiene di aver dato mandato, un anno fa, di rinnovare il contratto a Neto. Mentre gli uomini mercato sostengono che al via libera sarebbe mancata l’aggiunta fondamentale: ossia i soldi per convincere Neto a firmare.



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