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Firenze capitale del Regno d’Italia, 1865-1870: quattro passi nelle strade dell’epoca

FESTEGGIAMENTI FIRENZE RITORNA CAPITALE DOPO 150 ANNIFIRENZE – Già dal titolo si presenta come un libro accattivante: Firenze 1865. Quattro passi nella capitale (di Lucia Bruni, Federico Napoli e Attilio Brilli, uscito recentemente per i tipi di Silvana Editoriale) ci presenta infatti Firenze nel periodo in cui divenne capitale temporanea del Regno d’Italia e gli autori ce la descrivono attraverso gli occhi di una giornalista francese dell’epoca, Louise Colet, che aveva già visitato Firenze cinque anni prima e la rivede cambiata, senza le vecchie mura, con le novità dei viali. Ma gli autori, in particolare Lucia Bruni, immaginano che in questa passeggiata nella Firenze capitale la Colet sia accompagnata da Carlo Lorenzini, in arte Collodi, il “babbo” di Pinocchio, che fa da guida nei luoghi che cambiano, ma mette in risalto come anche le abitudini dei fiorentini siano minacciate da mutamenti, tanto che si crearono sostenitori e accaniti oppositori di quella rivoluzione urbanistica.

Il libro è stato presentato nella sede del Consiglio Regionale della Toscana, in Palazzo Bastogi e a fare gli onori di casa non poteva mancare Eugenio Giani, che ricopre, fra gli altri, anche l’incarico di Presidente del Comitato Istituzionale per i festeggiamenti di Firenze Capitale. Giani ha raccontato la storia di quel periodo mettendo in risalto come gli autori lo restituiscano bene, non solo con la correttezza storica, ma anche con una vena narrativa molto piacevole. “Il libro si legge bene sia per lo stile che per il supporto grafico e illustrativo, che contribuiscono a creare l’atmosfera di Firenze capitale” chiosa Giani, riferendosi all’inusuale apparato iconografico curato da Stefano Lupi. Napoli e la Bruni (Brilli non è potuto intervenire per motivi di salute) ricordano che il libro è diviso in tre parti. La prima, che racconta la passeggiata immaginaria della Colet e Collodi, è scritta dalla Bruni. La seconda, di Napoli, si sofferma molto sul palazzo Portinari Salviati Da Cepparello Del Corso, che è stato a lungo sede della Banca Toscana, il cui Cral ha finanziato questa pubblicazione. Brilli, infine, racconta le opinioni dei viaggiatori che vedono Firenze così cambiata.

Questo volume (che potrebbe essere un bel regalo anche se Natale è passato …) proprio per via del fatto che al momento è pubblicato dal Cral della ex Banca Toscana – come ci spiegano Liviana Martelli e Andrea Matteucci – è in vendita solo presso di loro e da febbraio andrà in editoria. Anche se per ora può essere un po’ più macchinoso l’acquisto, corre l’obbligo di riconoscere il merito del Cral in questa bella iniziativa. “Volevamo un libro diverso, della nostra storia, un libro che descrive luoghi che crediamo di conoscere ma che riscopriamo nuovi” dice Matteucci, che aggiunge “Lo abbiamo voluto per non far dimenticare il lavoro della nostra associazione”. La Compagnia delle Seggiole, che ha letto alcune pagine, spera di poterne trarre uno spettacolo e si fa portavoce di un pensiero di tutti i presenti: elogia la scelta coraggiosa del Cral della ex Banca Toscana a investire in cultura. Non resta che augurarci che questo loro sforzo ottenga il meritato riconoscimento e venga diffuso il più possibile.


Donatella Righini


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