Fisco: è in vigore la legge di stabilità 2015. Ecco chi ci guadagna e chi ci rimette
FIRENZE – Parte dal 1° gennaio 2015 la manovra finanziaria (chiamata ora legge di stabilità) varata a ottobre dal Governo. Presentata come una legge che taglia le tasse, che conferma il bonus di 80 euro, che prolunga al 31 dicembre 2015 il bonus Irpef del 50 per cento sulle ristrutturazioni edilizie e sul risparmio energetico, di fatto compensa i punti a favore con altri meno positivi, come la tassazione in busta paga del TFR, l’aumento dell’Iva su alcuni prodotti finiti, l’aumento della tassazione sui fondi pensione. Vediamo nel dettaglio:
– BONUS BEBÈ : approvato per il 2015 e confermato fino al 31 dicembre 2017 il bonus bebè di 80 euro al mese, per chi ha un Isee che non superi i 25.000 euro, e che sarà raddoppiato per chi ha un Isee che non supera i 7.000 euro. Il calcolo dell’Isee dovrà riguardare i redditi dell’anno precedente di entrambi i genitori. Il bonus verrà erogato a chi è diventata mamma (o a chi adotta un bambino) a partire dal 1° gennaio 2015 e che ne farà domanda all’Inps e per ciascun figlio nato in questo periodo.
– RISTRUTTURAZIONI E RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA: confermata la proroga al 31 dicembre 2015 della detrazione del 50 per cento, fino a un tetto massimo di spesa di 96.000 euro, per ristrutturazioni edilizie e per acquisto immobili in stabili interamente ristrutturati. Dal 2016, però, si tornerà a regime, e la detrazione tornerà al canonico 36%. Prorogato al 31 dicembre 2015 anche il bonus del 50 per cento per acquisto mobili per immobili ristrutturati, con le stesse caratteristiche precedenti, ossia con un tetto massimo di spesa di 10.000 euro da dividere in 10 anni. Prorogato al 31 dicembre 2015 anche il bonus del 65% per riqualificazione energetica a cui è stata aggiunta anche la possibilità di detrarre l’acquisto di schermature solari fino a un tetto massimo di detrazione di 60.000 euro. Prorogata al 31 dicembre 2015 anche la detrazione del 65% fino a un tetto massimo di 96.000 euro per misure antisismiche per abitazioni principali e per immobili destinati ad attività produttive. E’ stato inoltre soppresso l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate la prosecuzione nell’anno successivo dei lavori finalizzati al risparmio energetico.
– RITENUTA D’ACCONTO SU BONIFICI PER LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE: passa dal 4 all’ 8 per cento la ritenuta d’acconto che le aziende di credito tratterranno sui bonifici effettuati per pagare le fatture relative a ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica emesse dalle ditte che hanno effettuato i lavori per i quali si chiederà poi in dichiarazione la relativa detrazione d’imposta.
– 80 EURO IN BUSTA: confermati gli ottanta euro in busta paga anche per il 2015, strutturati in modo differenziato a seconda del reddito. Secondo la riforma, ci saranno 960 euro annui per coloro che percepiscono redditi fino a 24.000 euro, mentre un calcolo proporzionale verrà applicato per coloro che guadagnano da 24.000 a 26.000 euro. Per i redditi da 26.000 in su il bonus è azzerato.
– CANONE RAI: nessun aumento per il canone Rai, che viene confermato, come per il 2014, in 113,50 euro. Invariato anche il sistema di pagamento, essendo stata per ora accantonata la idea di spalmarlo sulle bollette di fornitura elettrica.
– TASI E IMU: rimandata a data da destinarsi la definizione della local tax, al momento sono state confermate le aliquote Tasi e Imu ora in vigore. Di conseguenza, per le abitazioni principali l’aliquota Tasi non potrà superare il 2,5 per mille per il 2015, che però potrà lievitare a causa di uno 0.8 per mille che i Comuni possono suddividere tra abitazione principale e altri immobili.
– IVA SU E-BOOK: passa al 4% l’Iva sulle pubblicazioni on-line, equiparate così a quelle cartacee.
– IVA SU PELLET: aumenta dal 10 per cento al 22 per cento l’Iva sul pellet.
– TFR IN BUSTA PAGA: per chi lavora nel privato (tranne i lavoratori domestici e agricoli), dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018 potrà richiedere al proprio datore di lavoro la quota maturanda del Tfr, compresa quella riferita a una pensione complementare, con liquidazione mensile in busta paga. La cifra dovuta sarà assoggettata a tassazione ordinaria Irpef, ma dal punto di vista previdenziale non rientrerà nell’imponibile Inps. Non si tratta quindi di un vero regalo: di norma il Tfr viene assoggettato al momento del pagamento ad una tassazione separata, sulla media degli ultimi 5 anni di lavoro, che salvo casi limite risulta essere nettamente minore.
– FONDI PENSIONE: aumentata la pressione fiscale sui fondi pensione, che vedono passare l’aliquota dall’11% al 20%. Anche sulla rivalutazione abbiamo degli aumenti di tassazione, visto che l’aliquota passa dall’11% al 17%.
–DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE:soppresso l’obbligo di presentare una dichiarazione di successione integrativa in caso di erogazione di rimborsi. La novità si applica anche ai rimborsi non riscossi alla data del 13 dicembre 2014. Da questa data, inoltre, in caso di successioni verso coniuge e parenti in linea retta e in assenza di beni immobili, la soglia di esenzione per la presentazione della dichiarazione di successione passa da 25.833 euro a 100mila euro.
– PAGAMENTI PA: i fornitori della pubblica amministrazione verranno pagati al netto dell’Iva, che verrà versata all’Erario direttamente dagli enti pubblici.