Carceri: in Francia la situazione, seppur precaria, è migliore di quella italiana
Un antico proverbio dice che tutto il mondo è paese. La saggezza del detto dei nostri nonni è confermata da un articolo apparso sul giornale parigino “Le Monde” in tema di sovraffollamento delle carceri. Sembra di leggere gli articoli che impazzano periodicamente in Italia quando diversi ministri della giustizia, che si succedono nell’incarico, promettono di ridurre il numero delle persone ospitate nei nostri penitenziari.
LE MONDE – Cosa dice in sostanza il quotidiano francese? Che il sovraffollamento delle carceri è ancora una realtà in Francia, anche se il numero di detenuti al 1° dicembre è risultato in calo in confronto all’anno precedente. Le prigioni transalpine denotano un tasso di affollamento del 116 %, secondo le ultime statistiche della Direzione dell’amministrazione penitenziari pubblicate a dicembre. Ecco i dati principali.
FRANCIA – La Francia contava 67.105 detenuti contro i 67.738 dell’anno 2013, con una diminuzione dello 0,9 %. Di questi 12.441 sono in soprannumero, visto che le prigioni francesi dispongono di soli 57.854 posti , dei quali 979 sono costituiti da materassi posti sul pavimento. La percentuale di sovraffollamento risulta quindi del 116 %. Ben 12.660 detenuti sono ospitati in stabilimenti situati à Paris e in Ile-de-France, dove la densità è pari al 139 %, quella maggiore. Le prigioni amministrate dalla Direzione interregionale di Marseille, con 8.000 detenuti, vantano il secondo surplus carcerario, pari a una percentuale del 112,5 %. Alla stessa data erano ospitati in tutti gli stabilimenti francesi anche 686 minori, di cui 465 in custodia cautelare e 221 condannati. Questa cifra è pià bassa rispetto al dicembre 2013, quando la Francia contava 737 minori reclusi nei suoi penitenziari.
ITALIA – L’Italia, secondo le statistiche del Consiglio d’Europa, nel 2012 era risultata nella top ten dei paesi con il maggior numero di detenuti rispetto ai posti disponibili. A fronte di 66.271 detenuti esistevano 45.568 posti. C’erano dunque 145 carcerati per ogni 100 posti. Peggio dell’Italia solo la Serbia, con un rapporto di quasi 160 detenuti per ogni 100 posti. La Francia si classificava all’8° posto. Ma la situazione da noi è migliorata nel corso del 2014, tanto che il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha potuto annunciare che: “Quest’anno si è affrontato con risultati importanti il sovraffollamento e siamo vicini alla chiusura della forbice tra detenuti e posti” che sono rispettivamente 54.050 e 49.494 (in due anni sono aumentati i posti). Nell’anno in corso, il2015, l’obiettivo è quello di pareggiare posti e detenuti.
Tenendo conto delle cifre la situazione francese è relativamente migliore di quella dell’Italia, anche perché occorre fare una considerazione supplementare. In Francia le leggi e i giudici sono molto meno di manica larga nei confronti dei delinquenti, per cui non molti la fanno franca. E in più politici, governi e ministri non fanno ricorso così di frequente a amnistie, indulti e depenalizzazioni come avviene nel nostro paese, per ridurre l’affollamento carcerario. Nel confronto quindi usciamo largamente perdenti sotto ogni profilo.