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Morte di Pino Daniele, inchiesta per omicidio colposo. Dura predica di padre Renzo ai funerali romani

Folla ai funerali di Pino Daniele a Roma
Folla ai funerali di Pino Daniele a Roma

ROMA – Omicidio colposo. Al momento a carico di ignoti. È l’ipotesi di reato in base alla quale la Procura di Roma indaga da stamani 7 gennaio in relazione alla morte del cantautore napoletano Pino Daniele, avvenuta nella tarda serata del 4 gennaio prima ancora di giungere all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dopo una tragica corsa in auto dei familiari per trasportare Daniele, colpito da infarto nel suo casale in Maremma, nella capitale, al fine di essere visitato urgentemente dal cardiologo di fiducia.

PROCURA – Il procedimento contro ignoti è affidato ai procuratori aggiunti romani Pierfilippo Laviani e Marcello Monteleone. È stata disposta l’autopsia: sarà svolta domani 8 gennaio alle 12nell’obitorio comunale di Napoli «Federico II». Ad eseguire l’accertamento saranno due medici legali della Sapienza di Roma, Giorgio Bolino e Vittorio Fineschi, e il cardiologo Giuseppe Ambrosio. La salma del cantante sarà trasportata nell’obitorio dopo il funerale che si terrà stasera a Napoli e che fa seguito a quello di Roma, svoltosi a fine mattinata. Ai funerali napoletani, presieduti dal cardinale Crescenzo Sepe, è attesa una folla enorme: per contenerla, le esequie saranno celebrate sulla piazza Plebiscito, sede di uno storico concerto di Pino Daniele gremito di 200 mila spettatori nel 1981. L’indagine della procura romana vuole accertare se la richiesta di essere portato a Roma, dopo essere stato colto da malore, sia arrivata effettivamente dallo stesso artista partenopeo come fino a questo momento era trapelato. Secondo quanto accertato la sera del 4 gennaio la compagna di Pino Daniele, Amanda Bonini, chiamò il 118 per chiedere l’intervento di un’ambulanza. I medici, arrivati nella zona del casale del cantautore, contattarono di nuovo i familiari i quali, a quel punto, comunicarono che si sarebbero recati con mezzi propri a Roma dal cardiologo di fiducia del cantante.

CARABINIERI – Su delega della procura i carabinieri di Roma dovranno condurre alcune verifiche sulle circostanze del decesso del musicista. I militari della compagnia Roma Eur e del nucleo lo investigativo di via Selci acquisiranno quindi le cartelle cliniche di Pino Daniele, all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, e anche quelle del cardiologo di fiducia. Inoltre hanno già cominciato a sentire i familiari del musicista per ricostruire le ultime ore di vita di Daniele. Ieri i carabinieri di Orbetello avevano svolto alcune verifiche sui tempi dei soccorsi dell’ambulanza, chiamata in un primo momento dopo che il cantautore aveva avuto un malore nella sua casa in Toscana. E all’esito dei primi accertamenti non sono risultate anomalie. La famigli stessa, ieri ha voluto precisare che è stata espressa volontà di Pino Daniele scegliere di andare a Roma all’ospedale Sant’Eugenio per essere soccorso dall’equipe di medici da cui era in cura da anni, e quindi di sua fiducia, con un’auto propria, e rifiutare l’intervento dell’ambulanza.

La seconda moglie di Pino Daniele, Fabiola Sciabbarrasi (a sin.) con Fiorella Mannoia
La seconda moglie di Pino Daniele, Fabiola Sciabbarrasi (a sin.) con Fiorella Mannoia

ESEQUIE– Sono stati intanto celebrati i primi funerali di Pino Daniele, alle 12 di oggi nel santuario del Divino Amore di Roma. La chiesa era gremita di familiari e amici più stretti, tra cui diversi personaggi del mondo della musica e dello spettacolo. Ieri, invece, l’ex premier Massimo D’Alema si era recato alla camera ardente all’ospedale Sant’Eugenio, ed era stato contestato al grido di «Vergogna» dai tanti fan di Pino Daniele delusi per la decisione della famiglia di chiudere anticipatamente al pubblico le visite. «Sono venuto perché sono un amico – aveva detto poi D’Alema -. Non ho voluto creare confusione e quindi mi sono fermato». Stamani durante i funeraliall’esterno del luogo di culto c’era tantissima gente, molti arrivati anche da altre regioni italiane, per l’ultimo saluto all’artista napoletano. Niente telecamere né macchine fotografiche in chiesa, per espressa volontà della famiglia. Gli altoparlanti hanno rimandato all’esterno l’omelia di padre Renzo, il francescano amico di lunga data di Pino Daniele.

OMELIA – La sua è stata un’omelia dai toni vibranti, quasi un continuo schiaffeggiare la mondanità e l’egoismo. Severe le parole del frate anche all’indirizzo della famiglia del cantautore: «Mi raccomando, state uniti, questo è il più bel regalo che potete fare a Pino – ha detto padre Renzo rivolto ai familiari -, perché già si sente qualche voce strana in giro… Se non state uniti vuol dire che Pino ha fallito come padre e come uomo». «La realtà della vita è questa, vedete – ha detto riferendosi al feretro in chiesa -, si parte tutti quanti…. Quindi interrogarsi su che senso ha la vita…Occorre che siamo tutti un po’ più onesti e più veri. A Pino Dio non gli ha chiesto della carriera, del successo; gli ha chiesto quello che abbiamo letto con il Vangelo: ho avuto fame, ho avuto sete, e mi hai dato da mangiare e da bere…». Padre Renzo, parlando anche in romanesco, non ha risparmiato frecciate al mondo del gossip e dei vip: «Tutte ‘ste vamp, ‘ste persone, e poi ecco qui..se campa una volta sola, ‘stamo tutti ad anna’ all’alberi pizzuti…Crediamo forse di essere eterni. Se ci pensassimo di piu’ ci vorremmo un po’ più bene. Saremo giudicati sulla carità». «Abbiamo archivi pieni di certificati di battesimi e comunioni, e però dove stanno questi cristiani. Non si è cristiani solo perché si porta una catenina, è ‘na moda…. Riprendete in mano il Vangelo. Che ha lasciato il Natale ‘na vita vostra, a parte la gran magnata?».

Jovanotti ai finerali romani di Pino Daniele
Jovanotti ai finerali romani di Pino Daniele

Domenico Coviello

Giornalista

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