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«El Cimarrón» di Hans Werner Henze

Firenze: «El Cimarrón» di Henze al Teatro Florida

«El Cimarrón» di Hans Werner Henze
Un momento delle prove di «El Cimarrón» di Hans Werner Henze al Teatro Cantiere Florida

FIRENZE – Va in scena al Teatro Cantiere Florida «El Cimarrón» di Hans Werner Henze (1926-2012), di cui si accentua il carattere di opera da camera che la partitura suggerisce (l’autore aveva definito la composizione “recital per quattro solisti”).

Henze (che, oltre ad essere il fondatore del Cantiere Internazionale d’Arte a Montepulciano, ha legato a lungo la sua attività al Maggio Musicale Fiorentino) scrisse «El Cimarrón» durante il suo soggiorno cubano, tra il 1969 e 1970, ispirandosi al racconto autobiografico che Esteban Montejo, schiavo fuggitivo (donde il soprannome di Cimarrón, ovvero selvaggio: alla macchia, si direbbe noi) dalle piantagioni di canna da zucchero, rese all’età di 103 anni al giornalista, scrittore ed etnografo Miguel Barnet. Montejo morì a 113 anni nel 1973. Il suo racconto ricostruisce in dettaglio alcuni momenti fondamentali della storia di Cuba fra Otto e Novecento.

El Cimarrón tornò nelle piantagioni di zucchero dopo l’abolizione della schiavitù nel 1880 e lavorò come bracciante fino al 1895, quando si unì all’esercito rivoluzionario cubano per combattere contro gli spagnoli. Dopo la guerra, la sua vita cambiò poco e fu operaio in uno zuccherificio della natìa Las Villas. Se Barnet, colpito dalla capacità di Montejo di ricordare gli eventi dalla prima infanzia, non lo avesse ripetutamente intervistato, si sarebbe persa una testimonianza storica preziosissima, del cui valore,del resto, l’ex-schiavo nell’intervista appare perfettamente conscio.

La partitura dell’opera di Henze rappresenta uno dei punti più avanzati della sua sperimentazione, come si capisce fin dalla scelta dell’organico: percussioni, chitarra e flauto, oltre al baritono che che interpreta El Cimarrón. Lo spettro sonoro è molto articolato, anche in virtù del numero altissimo di strumenti a percussione (circa sessanta); i flauti vanno dal basso all’ottavino, e compaiono anche l’armonica a bocca e lo scacciapensieri. La scrittura vocale è estrema.

Le tre sezioni del libro di Barnet (Schiavitù, che comprende la descrizione dei passatempi degli schiavi, primo fra tutti la musica; Abolizione della schiavitù, descrittiva di molti aspetti della vista sociale cubana alla fine del XIX secolo; La guerra di indipendenza, cui segue un epilogo in cui Montejo riflette sull’importanza di condividere la memoria) diventano nel libretto di Hans Magnus Enzensberger quindici quadri, simbolici e rappresentativi della vicenda de El Cimarrón: Parte I: 1) Il Mondo; 2) El Cimarrón; 3) La schiavitù; 4) La fuga; 5) La foresta; 6) Gli spiriti; 7) La falsa libertà; Parte II: 8) Le donne; 9) Le macchine; 10) I preti; 11) La ribellione; 12) La battaglia di Mal Tiempo; 13) La mala vittoria; 14) L’amicizia; 15) Il machete.

Teatro Cantiere Florida (Via Pisana 111r – Firenze)

sabato 10 gennaio 2015, ore 21.

«El Cimarrón» di Hans Werner Henze; libretto di Hans Magnus Enzensberger

Una produzione Murmuris in collaborazione con Gamo Firenze (col sostegno della Ernst Von Siemens Musikstiftung)

con Luigi Attademo: chitarra – Maurizio Ben Omar: percussioni – Maurizio Leoni: voce – Luciano Tristaino: flauti

Regia teatrale Laura Croce – Progetto video Francesco Migliorini

Info e prenotazioni: 055 7135357 – prenotazioni@teatroflorida.it – www.teatroflorida.itwww.murmuris.it

Venerdì 9 gennaio 2015, ore 18, al Museo del Novecento (Piazza Santa Maria Novella): presentazione dello spettacolo a cura di Gregoro Moppi. Interverranno gli interpreti

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