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Sanità toscana, intercettazioni choc di Rossi. Lui replica: «Me ne infischio»

Da sinistra, Massimo Biagioni, Enrico Rossi e Nico Gronchi
Da sin., Massimo Biagioni (Confesercenti Toscana), Enrico Rossi e Nico Gronchi (Confesercenti Firenze)

FIRENZE – «Le intercettazioni che mi riguardano sul caso dell’Asl di Massa? È tutto chiarissimo…il nostro comportamento è stato esemplare…me ne infischio, come disse Clark Gable». Prima ha ribadito la sua posizione, poi giù con una sanguigna battuttaccia alla toscana: così il presidente della Regione Enrico Rossi ha risposto al cronista di FirenzePost che, a margine di una conferenza stampa dopo un incontro coi vertici di Confesercenti Toscana e Italia Comfidi, oggi 9 gennaio, gli chiedeva un commento al fatto che non si spegne il dibattito sui contenuti delle intercettazioni in tema di sanità.

Telefonate che nei giorni scorsi sono state rese pubbliche dal Gup (giudice per le udienze preliminari) come allegato alla sentenza di assoluzione di Antonio Delvino, ex direttore generale dell’Asl di Massa.

Rossi, dunque, non si preoccupa degli effetti che possono aver provocato le sue intercettazioni choc («Vi appiccico al muro…» era sbottato in una telefonata, riferendosi ai direttori generali delle Asl) e tira dritto, convinto di essere nel giusto («Appena sono venuto a conoscenza che il bilancio della Asl di Massa era stato alterato intenzionalmente per dimostrare un bilancio fittizio mi sono immediatamente recato alla Procura della Repubblica per sporgere denuncia» è sempre stata la sua difesa). In sostanza se ne infischia. Alla Clark Gable, appunto, secondo la celebre battuta che il mitico attore hollywoodiano pronuncia in uno dei film più famosi di sempre «Via col vento» (la frase esatta è: «Francamente me ne infischio»).

Più cauto, invece, il presidente, sul tema tanto annoso quanto ormai spinoso delle eventuali primarie all’interno del Partito democratico toscano in vista della scelta del candidato alla presidenza della Regione per le elezioni del maggio prossimo.

Siamo alla vigilia di un’assemblea che potrebbe essere decisiva. Domani 10 gennaio allo Spazio Reale di don Momigli a San Donnino, si terrà il plenum del Pd regionale in cui è all’ordine del giorno il varo delle regole per la raccolta delle firme al fine di presentare ulteriori candidature oltre a quella di Enrico Rossi.

«Domani andremo e discuteremo del programma – spiega Rossi – ; mi pare non ci siano problemi di alcuna sorta». In pratica sul tema della riconferma della sua candidatura alla presidenza della Regione, il governatore ha spiegato «di aver già parlato di questo molte volte; al riguardo, esiste un percorso, e questo percorso avrà il suo sviluppo».

Il tema resta delicato. L’assemblea del Pd avrebbe dovuto svolgersi alla metà di dicembre ma fu rinviata. La componente civatiana del partito, piccola ma agguerrita, pochi giorni a ridosso del plenum del partito aveva lanciato con una mossa a sorpresa la candidatura dell’ex Rettore dell’Ateneo pisano e ex senatore dell’Ulivo, Luciano Modica (per la quale era comunque necessario raccogliere alcune migliaia di firme), come avversario di Enrico Rossi. Poi lo stop. Proprio a causa del conflitto sul numero di giorni necessari a raccogliere le firme per presentare candidature alternative a quella del presidente uscente. Ma da domani la battaglia riparte.

Il governatore Rossi, intanto, si mostra vicino alle imprese toscane, a rischio di sopravvivenza ogni giorno che passa a causa della crisi economica nazionale ed europea, appena entrata nel suo ottavo anno di vita. «C’è un commercio che si impegna, che fa sacrifici – spiega all’incontro presso Comfidi – : non vediamo luci in fondo al tunnel, però vogliamo stare accanto a questi imprenditori, e lo facciamo attraverso una regolazione urbanistica che vogliamo difendere». Il riferimento è alla legge urbanistica impugnata recentemente dal Governo. «Firenze e Pienza non sono come la periferia di Brescia – sottolinea -, non sono la stessa cosa. Abbiamo bisogno di tutelare il nostro paesaggio, le nostre città storiche, d’arte, nelle quali la presenza del commercio è fondamentale: e quindi abbiamo predisposto leggi che vanno in questa direzione, che vogliamo difendere argomentando le nostre posizioni».


Domenico Coviello

Giornalista

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