Fiorentina, ecco Diamanti: «Voglio essere il nuovo Robbiati e giocare subito»
FIRENZE. Lo sguardo furbo e fiero dice molto di Alessandro Diamanti, il 31enne fantasista di orgine pratese che è tornato alla Fiorentina per riavvicinarsi a casa («in Cina ero a 12.000 chilometri, qui solo… a 12, ho battuto tutti i record») ma soprattutto perché per lui che in viola aveva già collezionato 3 presenze ai tempi della C quando era giovanissimo, questa è una vera sfida, «di quelle che mi sono sempre piaciute».
SCELTA. Poteva andare da altre parti, ma ha voluto la Fiorentina perché «finalmente approdo a una grande squadra», e appunto anche per un po’ di senso da appartenenza, da buon toscano. «Io dò tutto in campo, mi svuoto totalmente. Giocare qua sarà come farlo da altre parti, ma posso in effetti dire che a Firenze sarà ancora meglio», ammette nel giorno della sua presentazione celebrata dal club manager Guerini.
ROBBIATI. E poi Diamanti in viola potrà cercare di emulare Spadino Robbiati, il giocatore che ammirava quando, da piccolo, al Franchi ci andava come semplice appassionato di calcio: «Ricordo che venni a un Fiorentina-Milan e lui segnò un grandissimo gol, siccome era anche mancino, magari spero di ripetere le sue gesta».
PRONTO. Iniziando, magari, già da domenica sul campo del Chievo Verona perché Alino non vede l’ora.«Ho finito il 15 novembre in Cina. Sono tornato qui con l’idea di ritornare in Cina dopo le feste. Poi ho scoperto l’interesse di tante squadre, compreso quello della Fiorentina, e ho dato il mio benestare. Se qualcuno me l’ha consigliato? Non c’era bisogno, sapevo tutto. Certo, Gilardino che per me è come un fratello me ne ha parlato benissimo perché lui (ora al Guanghzou, ndr) è ancora innamorato di Firenze. Fisicamente comunque sto bene, fosse per me giocherei anche subito. Ovviamente mi metto a disposizione di Montella.
GOMEZ. Che potrebbe appunto farlo debuttare in Veneto, mettendolo alle spalle di Mario Gomez nella speranza che finalmente il tedesco si sblocchi (« i momenti difficili capitano a tutti i grandi i giocatori e lui saprà senza dubbio come superare questo periodo»), anche se alla lunga, soprattutto quando tornerà pienamente disponibile Babacar, l’abbondanza in attacco potrebbe anche convincere il tecnico a fare a meno del bomber ex Bayern.
NAZIONALE. Diamanti per ora pensa ad altro, a come aiutare la squadra a tornare in zona Champions («ieri ho visto la partita, per me possiamo battere chiunque») e possibilmente anche a convincere Conte a restituirgli la maglia della Nazionale, persa lo scorso anno quando lasciò Bologna per andare nel campionato cinese: «L’unico modo per farlo è giocare bene nel club, domenica dopo domenica».
BOLOGNA. A proposito di Bologna, l’ultimo messaggio di Diamanti è per i suoi ex tifosi, non esattamente amici di quelli viola. «Ma io per quella maglia ho sempre dato tutto, così come l’ho fatto al West Ham quando segnai 8 gol al primo campionato in Premier o in tutte le altre squadre in cui ho giocato in Italia. I miei amici felsinei, comunque, resteranno tali, capiranno che sono un professionista e ho fatto la scelta migliore per la mia carriera».
ROSATI. Stando alle parole di ieri di Pradè, Diamanti, che giocherà con la maglia numero 18 (scelta in onore della prima figlia, perché il “suo” 23 era occupato) sarà l’unico acquisto viola di gennaio assieme a Rosati. Il portiere di proprietà del Napoli oggi era in città, ha fatto le visite e firmato il contratto per un anno e mezzo. Dopo l’ufficializzazione si metterà a disposizione per fare il dodicesimo a Tatarusanu, nella speranza che il valore dell’estremo difensore romeno non sia quello che ha fatto vedere contro il Palermo.