Nuovo isee ancora in alto mare: molti problemi per le famiglie che aspettano le agevolazioni
ROMA – Iscrizione agli asili nido comunali, agevolazioni per gli affitti, sconti sulle bollette delle utenze domestiche, rateizzazione delle cartelle esattoriali e definizione delle rette universitarie. Sono alcuni dei servizi che si chiedono presentando alla pubblica amministrazione l’Isee e che sono a rischio poiché il nuovo modello dell’Indicatore della situazione economica equivalente non è ancora pronto. Lo denuncia Unimpresa, a cui aderiscono 900 Caf sparsi su tutto il territorio nazionale, ricordando che il nuovo Isee sarebbe dovuto partire già dall’1 gennaio di quest’anno.
A rallentare la corsa del nuovo “riccometro” è la convenzione, non ancora stipulata, fra i Centri di assistenza fiscale e l’Inps. Tuttavia, i Caf – ricorda Unimpresa – non possono emettere i nuovi modelli poiché va aggiornato l’accordo con l’Inps necessario a definire la remunerazione di questo servizio erogato ai cittadini. L’Indicatore della situazione economica equivalente può essere calcolato solo grazie alla Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), contenente i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali. Una compilazione non semplice per i contribuenti, che spesso ricorrono all’aiuto dei Centri di assistenza fiscale. Aiuto che però, al momento, i Caf non possono fornire perché
ancora non è stato rinnovato l’accordo con cui vengono fissate le tariffe che devono essere pagate per il servizio.
Lo stallo è quindi dovuto a un problema economico, cioè alla richiesta dei Caf di incrementare l’onorario previsto dal vecchio contratto, che si aggirava tra 10 e 12 euro. Secondo le organizzazioni i nuovi modelli richiedono ”un maggiore impegno e più tempo” quindi, spiega il coordinatore della consulta dei Caf, Valerio Canepari, “le tariffe vanno aumentate del 50%”. Senza il Dsu, che i Centri di assistenza fiscale devono inviare all’Inps, è impossibile per l’Istituto di previdenza elaborare il valore Isee e, di conseguenza, le famiglie non possono accedere ai servizi agevolati. Per il momento, spiega Canepari, non c’è ancora un’emergenza perché ”a gennaio il numero di richieste Isee non è elevatissimo; ma dalla seconda metà del mese potrebbero iniziare le difficoltà”.
Quindi occorre agire in tempi brevi: ”Auspichiamo che nel giro della settimana prossima si risolva la situazione”, dice il coordinatore. I Caf sono in contatto sia con il ministero del Lavoro sia con l’Inps, con cui ”ci sono discussioni in corso. Sappiamo che sono in atto iniziative volte a sbloccare la situazione, quindi mi auguro che la soluzione arrivi al più presto”, dice Canepari.
L’avvio del nuovo Isee, e quindi la necessità di rinnovare la convenzione, arriva in un momento molto delicato per l’Inps dove, ricorda il coordinatore dei Caf, ”il nuovo presidente non si è ancora insediato e il commissario, in vista della sostituzione, svolge le funzioni di ordinaria amministrazione”. Inoltre alla struttura è stato richiesto di contribuire al contenimento della spesa pubblica. Insomma, i Centri di assistenza fiscale capiscono le difficoltà ma, ricorda Canepari, la legge prevede che l’Istituto di previdenza faccia una convenzione con i Caf, per garantire l’assistenza al contribuente. ”Il testo della convenzione è sostanzialmente pronto”, spiega il coordinatore; manca però la definizione della parte economica. Chi vuole provare a compilare da solo il Dsu, lo può fare collegandosi ai sistemi dichiarativi dell’Inps. I Caf assicurano comunque il loro aiuto in caso di emergenza, cioè per quelle famiglie che rischiano di perdere i benefici collegati all’Isee.