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I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

Marò: l’Europarlamento chiede il rientro in Italia. E la stampa indiana è d’accordo

I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

BRUXELLES – Nella risoluzione approvata oggi 15 gennaio il Parlamento europeo auspica che il contenzioso diplomatico tra l’Italia e l’India sul caso dei due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani nel 2012 durante delle operazioni anti-pirateria sia presto risolta, affidando il caso alla giurisdizione italiana oppure tramite arbitrato internazionale. I deputati chiedono inoltre il rimpatrio dei due fucilieri, poiché la loro detenzione senza accusa è “una grave violazione dei diritti umani”. Gli eurodeputati esprimono profonda tristezza per la tragica morte dei due pescatori indiani, ma anche grande preoccupazione per la detenzione senza capi d’accusa dei due marò italiani.

Durante il dibattito che ha preceduto il voto, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri, Federica Mogherini ha sottolineato tra l’altro che si tratta “di una questione che riguarda il rispetto dei diritti umani, il rispetto dei principi del diritto internazionale e quindi la credibilità stessa delle nostre azioni anti pirateria: è una questione che riguarda l’Unione europea”. Gli europarlamentari, nel documento varato oggi, appoggiano la posizione adottata dall’Italia sull’incidente, invitano Mogherini a intraprendere ogni azione necessaria per proteggere i due fucilieri italiani e sostengono gli sforzi compiuti da tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione accettabile per tutti.

INDIA – Il quotidiano indiano The Economic Times, in un articolo dal titolo ‘Mettere fine alla farsa, migliore soluzione è mandare i Fucilieri a casa’, a firma di Aman Sharma, afferma che la migliore soluzione per la vicenda dei Fucilieri di Marina italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani è un accordo consensuale fra i governi di India e Italia sulla base di un loro ritorno in Patria dove siano sottoposti a processo da tribunale militare. Sharma, l’autore dell’articolo di opinione, ha spesso pubblicato in passato notizie di fonti del ministero dell’Interno e della polizia investigativa Nia, “dure” sulle presunte responsabilità di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

RIMANDARLI – Prendendo spunto dalla concessione a Latorre di altri tre mesi per concludere le terapie riabilitative dopo l’ictus subito il 31 agosto 2014, il giornale ricorda che “a quasi tre anni dall’accaduto, i due devono ancora essere sottoposti a processo”. Per cui, osserva, “il governo del Bjp (partito del popolo indiano) ha ammesso di avere allo studio un accordo consensuale con l’Italia per risolvere la questione”. “E’ veramente questa la migliore opzione”, si dice ancora, perché è giunto il momento di mettere fine alla farsa e rimandare come migliore soluzione i Fucilieri a casa per essere sottoposti ad un tribunale militare a Roma”.

Il quotidiano sostiene che le complicazioni cominciarono nel 2013 quando R.K.Singh, allora sottosegretario agli Interni del governo del partito del Congresso poi passato all’opposizione, consegno’ il caso all’Agenzia investigativa nazionale (Nia) invece che all’Ufficio centrale di indagini (Cbi), introducendo una ipotesi di “terrorismo” per Latorre e Girone. L’Italia ha contrastato la svolta e le parti si sono imbarcate in un braccio di ferro che per tre anni non ha trovato sbocchi. Perchè nel frattempo la Corte Suprema ha accettato di escludere la Legge per la repressione della pirateria (Sua Act) dagli strumenti utilizzabili per incriminare i due italiani.

“I governi del Congresso e del Bjp – conclude The Economic Times – sono stati morbidi con i Fucilieri di Marina. Il governo indiano è aperto alla possibilità di permettere ai due, una volta condannati qui, di scontare la loro pena in Italia. Ed ora potrebbe anche essere d’accordo a farli processare in Italia”.

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