Quale matrimonio? Io riconosco quello fra uomo e donna …
Quale matrimonio? Personalmente sostengo che esiste solo quello fra un uomo e una donna, cioè fra persone capaci di generare figli. Ma capisco che sia arrivato il momento di discutere, anche attraverso un convegno internazionale di alto livello, la vera essenza del matrimonio. Analizzandola proprio alla luce delle tensioni e delle difficoltà che esso in questo periodo storico l’istituto della famiglia sta subendo. Se ne discuterà l’intera giornata di venerdì 23 gennaio, dalle 10, nel Consiglio Regionale della Toscana, sala Gonfalone di Palazzo Panciatichi. Ho accettato volentieri di fare gli onori di casa nella mia veste di consigliere regionale, componente dell’ufficio di presidenza. Fra i relatori figurano il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, Francesco D’Agostino, ordinario di Filosofia del Diritto, all’Università di Roma Tor Vergata, Mario Cioffi, avvocato patrocinante in Cassazione, Andrea Nicolussi, ordinario di Diritto Civile alla Università Cattolica di Milano e molti altri. Non basta: l’iniziativa è promossa in collaborazione con l’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
Il convegno, dal titolo “Nuove tensioni nel matrimonio civile”, vuole dunque approfondire la discussione sui fondamenti del matrimonio e della famiglia. Anche secondo me, oggi molti ignorano e travisano l’essenza del matrimonio che sin dall’inizio della civiltà è sempre stato considerato come l’unione di un uomo e di una donna finalizzata alla generazione della prole. Il matrimonio è unione piena dei coniugi, unione fisica, spirituale e sentimentale, e dunque comunanza di vita nella solidarietà familiare. E’ giusto ribadire che la famiglia, come istituzione sociale, è solo quella in cui è possibile la trasmissione della vita.
Il dibattito si annuncia profondo e filosofico, ma al tempo stesso ben innestato nella realtà di oggi. E non a caso gli organizzatori lo sottolineano: “Matrimonio e famiglia non tollerano forzature ideologiche e artifici giuridici, pena la perdita della dignità personale che, fondata nell’essere, è più forte di ogni creazione artificiale. Le leggi della natura non cambiano, le leggi civili mutano secondo ideologie ed interessi particolari, che non posso e non devono oscurare la verità delle cose e la verità stessa dell’uomo”.