Fiorentina, vittoria in extremis sul Chievo: 1-2. Gol di Babacar al 94′ (addio Gomez?) e miracoli di Tatarusanu. Pagelle
VERONA – Quando non te l’aspetti più, arriva un colpo di testa sbilenco, poco convinto, ma nel suo genere micidiale, di Khouma Babacar. Un colpo di testa provvidenziale, capace di dare alla Fiorentina una vittoria che sembrava sfumata dopo una grossolana ingenuità della difesa viola che aveva permesso Pellissier di pareggiare un altro gol, fortunato ma importantissimo, di Gonzalo Rodriguez. E allora grazie a Baba, che non giocava da dicembre, viene inanellata la seconda vittoria consecutiva dopo quella, non meno avventurosa, contro il Palermo. Intuitivo, e fortunato, Montella, che aveva deciso di mandare in campo il ragazzo nigeriano al posto dello spento e inconcludente Mario Gomez al 20’ della ripresa. Una sostituzione che sancisce la fine del percorso di Marione nella Fiorentina? Sembra un’ipotesi possibile perché si sussurra che gli uomini mercato, Pradè e Macia, abbiano trovato club molto interessati al centravanti tedesco. Ma attenzione, prima di proseguire, dicendo che i viola hanno vinto senza convincere, bisogna portare sugli scudi un vero eroe della giornata: il portiere Tatarusanu. Capace (32’) di due parate salva risultato, prima respingendo una botta ravvicinata di Paloschi, eppoi, in tuffo, buittando via letteralmente dalla linea di porta la conclusione successiva, di testa, di Pellissier. Non basta. Il portiere romeno è stato bravissimo in altre situazione, soprattutto ponendosi come baluardo insuperabile e rimediando a errori clamorosi dei suoi difensori. Fra i quali si salva, almeno nel voto in pagella, Gonzalo anche per aver segnato il gol del vantaggio, non accompagnato però da una prestazione pari alle sue capacità. Centrocampo buono a sprazzi. Deludente Badelj, schierato all’inizio al posto di Pizarro, ma poi tolto per far posto al Pek quando Montella ha visto che c’era, nonostante tutto, la possibilità di portar via i tre punti. E allora? Si è vista una Fiorentina opaca, e spesso prevedibile, talvolta perfino ingenua nel consentire ripartenze evitabili al Chievo. Ma anche, va detto, Fiorentina da elogiare per la grinta e la voglia di credere nella vittoria fino all’ultimo istante. Vogliamo aggiungere una pennellata letteraria? E’ la seconda vittoria stagionale dei viola a Verona, dopo quella sugli scaligeri: un modo, per Firenze, per celebrare il 750° anniversario della nascita di Dante (esule nella Verona di Cangrande ella Scala…) nella sfida con un’altra città dantesca. Ma forse i giocatori di Montella non hanno pensato a questo quando hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo per vincere. Dando comunque l’impressione, e questo oggi conta, di una Fiorentina pronta, e lanciata nella classifica e nel morale: in vista della partitissima di domenica sera con la Roma. Una partitissima nella quale è richiesta un’altra impresa. Che sarebbe gradita, visti i suoi rapporti di allora con il papato, anche a padre Dante.
BADELJ – Nel Bentegodi pavesato di bandiere viola, com’era prevedibile visto la trasferta non proibitiva, Montella tioene in panchina Pizarro. Motivo? Non è stato bene negli ultimi due giorni e si è allenato poco. Ma forse c’è un’altra ragione più segreta: Pizarro figura nell’elenco dei diffidati e con una nuova ammonizione dovrebbe saltare la delicatissima partita di domenica 25 gennaio (in notturna), al Franchi, contro l Roma. non gioca Pizarro. Al suo posto Badelj in mezzo al quintetto del centrocampo, con Borja, Mati Fernandez e, ai lati, Joaquin e Pasqual. Dietro torna Gonzalo, insieme a Tpomovic e a Basanta. Davanti Cuadrado e Gomez. Ultima chance perc super Mario? Il Chievo, schierato da Rolando Maran con un prudente 4-4-2, si fa subito pericoloso con Schelottp che, da lontano (2’) costringe Tatarusanu alla deviazione in angolo. La Fiorentina risponde poco dopo (5’) con un colpo di testa, splendidamente servito da Borja Valero, che va di poco sopra la traversa. Cinque minuti pèiù tardi azione quasi fotocopia: Borja di nuovo per Marione che stavolta la tocca appena di testa spedendo però di nuovo fuori. Gamberini, ex viola e ora perno della difesa del Chievo (con Dainelli che però è in panchina) invita i compagni a guardare a vista il centravanti tedesco, a non trascurarlo.
GONZALO – Insiste il Chievo con Paloschi e Pellissier (costretto a uscire qualche istante dopo un contrasto con Tomovic), memtre la Fiorentina fa un po’ di fatica per organizzarsi a metà campo. E prova spesso ad avviare l’azione con i difensori allungandosi in avanti. Ed è proprio questo movimento che preoccupa il Chievo che non vuole dare ai viola la possibilità di muoversi con ll consueto fraseggio. Non si rivelano incisivi, almeno fino alla mezz’ora del primo tempo, i due centrocampisti esterni, Joaquin e Pasqual. Ma improvvisamente i viola si scuotono: Joaquin comincia a imperversare sulla destra scambiando un paio di volte con Mati e riuscendo poi a a fare un bel traverspone da destra a sinistra, in area veronese, dove si trova Tomovic che spedisce di testa verso la porta del Chievo. Difensori fermi, mentre da dietro si avventa sul pallone Gonzalo Roderigurez, indisturbato, che soprende Bizzarri e compagni e la mette dentro. Uno a zero per la Fiorentina. Vantaggio che ci sta a dimostrazione di miglior tecnica e maggiore lucidità della Fiorentina. Chievo aggressivo, ma capace di produrre più fumo che arrosto. Detto fra noi, dal punto di vista spettacolare, non è davvero una gran partita.
CUADRADO – Nella ripresa, Montella si avvia alla panchina con la faccia scura. Ovio che non è contento, nonostante il risultato favorevole, e ancora più prevedibile è il fatto che nell’intervallo si sia un po’ sfogato con i suoi negli spogliatoi. Non è la Fiorentina che vuiole, l’allenatore, quella vista nei primi 45’. Dopo un paio di affondi della Fiorentina, il Chievo va in gol, ma sul lancio di Schelotto scatta Paloschi che la mette dentro: ma è partito in netto fuorigioco. Protestano i veronesi: sostengono che un tocco di Gonzalo l’avrebbe rimesso in gioco. Ma ripetiamo: Paloschi era partito in offside. E comunque pochi istanti dopo, l’arbitro grazie il Chievo: una gran botta di Cuadrado si smorza sul braccio di Schelotto. Rigore? Come diceva Boskov, rigore è quando arbitro fischia. E Cervellera non ha fischiato… Però la possibilità di raddoppiare, la Fiorentina l’avrebbe (11’) con Mati che calcia da ottima posizione, trovando però una prodigiosa risposta di Bizzarri che devia in angolo. Una gran parata!
PELLISSIER – Maran si rende conto che Birsa (in prestito dal Milan) è il più fumoso fra i suoi tani giocatori … fumosi, e lo sostituisce con Botta. Il quale entra (17’) e batte subito una punizione per la testa di Zukanovic. Tatarusanu blocca bene il pallone e Paloschi lo spinge irregolarmente. Giallo per lui. E per Cesar, reo di aver simulato un fallo. Ma l’attenzione (20’) è tutta per la panchina viola: Montella inserisce Babacar e chiama in panchina Mario Gomez. E’ l’addio per Mario, cioè la fine della sua avventura in viola? Presto per dirlo, ma si sussurra che gli uomini mercato stiano portando avanti trattative importanti per cederlo subito, magari in prestito. Un minuto dopo, i viola potrebbero raddoppiare con Tomovic ben servito da Pasqual vicino al palo sinistro della porta di Bizzarri. Ma il difensore non ci arriva per un soffio. E nel calcio chi sbaglia viene punito: infatti su traversone di botta per Pellissier (26’) il Chievo pareggia. L’attaccante veronese, non contrastato da Basanta, può controllare e spedire in rete. Reazione? Sì, dopo un mezzo liscio di Cuadrado che non impensierisce Bizzarri, è Mati (29’) a indovinare un bel diagonale sul quale Bizzarri deve compiere un altro miracolo per deviare. E di miracolo, bisogna parlare anche poco dopo (32’) per una doppia parata di Tatarusanu prima respingendo una conclusione ravvicinata su destro di Paloschi e quindi interviene con un guizzo da gatto buttando via proprio sulla linea un colpo di testa di Pellissier. Bravo e attento il portiere romeno. Almeno per ora, possiamo non rimpiangere Neto.
BABACAR – Montella però vuol vincere. E decide di giocare la carta Pizarro. Fuori Badelj. Non basta: fuori anche Pasqual (perché?) e inserisce Vargas. Ovvio il tentativo: trovare il gol in extremis, magari con un tiro da lontano. Borja (41’) avrebbe la palla buona, ma Cesar devia. E Maran decide di dare più freschezza ai suoi, togliendo Pellissier per Lazarevic. Quattro minuti di recupero. Ultime speranze per i viola di agguantare i tre punti. Babacar avrebbe un gran pallone (46’) ma cerca il primo palo e la manda ignobilmente sul fondo. Non sbaglia però tre minuti dopo, proprio in fondo, quando, su cross disperato di Joaquin, colpisce di testa, in maniera sbilenca ma micidiale, e manda il pallone a spiovere nella rete del Chievo. Un gol insperato, ma provvidenziale. E importantissimo. La viola e vola lassù, fra chi punta all’Europa più prestigiosa.
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