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Iva retroattiva sulle bollette domestiche

Bollette della Luce: non ci sarà il ribasso del 3%. La legge di stabilità gira quei soldi alle Ferrovie

Calcolatrice alla mano, fuori i soldi per Imu e TaresROMA – Il 2015 doveva essere l’anno in cui, finalmente, si sarebbe dovuto iniziare a pagare di meno l’energia. L’annunciato calo dei costi delle bollette, però, viene sostanzialmente neutralizzato dall’ennesimo balzello che va a pesare sulle famiglie, balzello presente all’interno della legge di Stabilità e che va a tutto vantaggio delle ferrovie dello Stato. Vediamo come e perchè.

RIBASSO DEL 3%: Nei mesi scorsi l’Autorità per l’energia ha pubblicato il tariffario relativo ai primi tre mesi del 2015, annunciando un calo del prezzo della luce pari al 3%. Il ribasso, che era da imputarsi alla congiuntura economica favorevole, sarà tuttavia bilanciato da un aumento ‘ad hoc’.

FERROVIE: Secondo L’art. 1 comma 193 della legge di Stabilità, le Ferrovie dello Stato venderanno la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione di loro proprietà a Terna spa, incassando circa 900 milioni di euro che verranno poi utilizzati per nuovi investimenti sulle linee ferroviarie. Un articolo che in molto hanno visto come un regalo alle lobby dei trasporti. Fra qualche giorno l’Autorità competente stabilirà il costo totale delle nuove infrastrutture (capitale investito senza dedurre il valore dei contributi pubblici ‘già pagati allo Stato’ sul conto impianti utilizzati per la rete elettrica delle ferrovie dello stato). L’importo contabile e fiscale sarà pari, in base a quanto richiesto dalle Ferrovie dello Stato, ad oltre 900 milioni.

PAGA PANTALONE: Ma oltre al danno c’è anche la beffa, perché gli italiani si ritroveranno a pagare due volte la stessa rete elettrica nazionale a Ferrovie spa: in primo luogo con i contributi versati allo Stato e utilizzati per finanziare la costruzione e la gestione della rete elettrica ferroviaria, in secondo luogo con l’aumento delle bollette dovute ai soldi che Terna spa verserà a Ferrovie dello Stato con il benestare del Ministero dei Trasporti e del Governo.

AUMENTO: L’aumento previsto è di circa il 3%. Tradotto in numeri: 15 euro l’anno per ogni utenza.

FEDERCONSUMATORI: Federconsumatori ha perciò chiesto al Governo di fare dietrofront e di eliminare il provvedimento, cercando di reperire altrove i soldi necessari per finanziare il progetto. Come sottolinea l’Associazione dei consumatori: “Sulle bollette domestiche sono già state perpetrate altre incursioni, come l’ultimo provvedimento del governo Monti, che ha regalato alle imprese energivore incentivi per ben 600 milioni di euro scaricandoli sulle bollette elettriche domestiche, e il decreto Destinazione Italia, in cui si è approvata una misura simile per il gas, di analogo impatto sulle bollette. Bollette che, ricordiamo, sono diventate sempre più pesanti, tra le più alte d’Europa, aumentando del +42,7% (per l’energia elettrica) e del +54,5% (per il gas) negli ultimi 10 anni, ovvero oltre due volte e mezzo il tasso di inflazione cumulato”.

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