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In viaggio verso Auschwitz con gli studenti: dibattiti, racconti, riflessioni (FOTO)

Treno della Memoria, le studentesse-reporter del Niccolini Palli di Livorno
Treno della Memoria, le studentesse-reporter del Niccolini Palli di Livorno

VERSO AUSCHWIITZ – «Un malato psichico costa alla società 10 marchi al giorno. Un fucile per l’armata ne costa 5. Quanti fucili potremmo comprare se non dovessimo occuparci dei malati?».

Era un problema di matematica. Rivolto agli alunni delle scuole elementari tedesche dal regime nazista negli anni ’30. Era un modo per indottrinare fin da piccoli coloro che avrebbero dovuto diventare i puri della razza superiore ariana, capace di dominare tutto il mondo.

E un modo per indurre i bambini al pensiero di sterminare – mentre gli adulti cercano di farlo davvero – tutti coloro che non erano considerati degni di vivere dal nazionalsocialismo, poiché etichettati come appartenenti a categorie inferiori o nemiche, o “asociali”, o non produttivi, anzi costosi, sul piano economico: ebrei, oppositori politici e intellettuali, portatori di handicap, malati psichici, rom, sinti, omosessuali, internati militari, detenuti politici. Tutti coloro, insomma, che non avevano a che fare, nella follia nazista, con la costruzione di un “uomo nuovo” e di un “ordine nuovo”.

Anche di questo si è parlato, ragionato, discusso durante il viaggio sul Treno della Memoria da Firenze verso Auschwitz.

Gli studenti delle scuole toscane, a gruppi, hanno partecipato agli incontri in un’apposita carrozza destinata a ospitarli, in piedi o seduti a terra, con i rappresentanti delle comunità ebraiche, dei rom e dei sinti, degli omosessuali, dei detenuti politici dei lager e degli internati militari.

Attenti e in ascolto. Curiosi e pronti a fare domande. Soprattutto preparati e motivati, i ragazzi. Sui libri di storia che si usano nelle scuole italiane lo spazio dedicato al racconto di cosa accadeva nei campi di sterminio non è mai molto molto. Anzi. Eppure i nazisti avevano creato un sistema concentrazionario che edificò in tutta Europa migliaia di campi di concentramento, di lavoro e di sterminio, con milioni di deportati. Ogni giorno arrivavano treni carichi di prigionieri. Per anni. I primi lager diventarono operativi dopo l’ascesa di Hitler al potere, nel 1933. Lo sterminio proseguì fino al 1945. Si calcola che siano morti nei campi 13 milioni di persone.

“Ma siamo qui anche per capire perché i carnefici hanno fatto questo – è uno dei punti chiave dei dibattiti sul Treno della Memoria – perché anche oggi tutto può ripetersi”. Lo terranno a mente tutti. Comprese le ragazzer-reporter del liceo Niccolini Palli di Livorno: Emma (3/a B); Brenda (5/a B), Rachele (4/a A) e Ginevra (4/a A). Col professor Luca Pedroni scriveranno articoli: il loro punto di vista di adolescenti sul significato di fare memoria.

I ragazzi sul treno della Memoria
I ragazzi sul treno della Memoria

Domenico Coviello

Giornalista

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