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Terrorismo, Gentiloni lancia l’allarme: pericolo d’infiltrazioni fra gli immigrati. Poi ci ripensa…

Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni

LONDRA – «Ci sono di rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall’immigrazione». Lo ha detto il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni oggi a Londra per un vertice anti Isis. Poi ha precisato, forse per attutire il colpo, rendendosi conto di essersi esposto un pò troppo: «Per fortuna i nostri apparati di sicurezza sono allertati e funzionano ma questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione. Nessun Paese democratico – ha però precisato Gentiloni – può avallare alcuna confusione fra fenomeni migratori e terroristici». Perché, ha aggiunto, «diffondere l’idea che dietro i barconi di disperati che approdano sulle nostre coste si annidi il terrorista col kalashnikov sarebbe un errore culturale oltreché improbabile dal punto di vista tecnico».

Nel contrasto all’immigrazione illegale non serve la forza: il ministro ne è convinto: «I flussi migratori dai Paesi dell’Adriatico e dall’Albania – ha detto il titolare della Farnesina – non sono stati risolti schierando le truppe, ma con strategie, accordi e cooperazione». Gentiloni ha citato il caso della Tunisia, Paese dal quale nel 2014 abbiamo avuto pochissimi arrivi. Lì, ha ricordato, «c’è stata una ripresa dello Stato e ci sono stati accordi di cooperazione con l’Italia». Diverso invece, secondo il ministro, per la complessa situazione interna, il caso della Libia, Paese dal quale nel 2014 sono transitate e poi arrivate in Italia circa 140mila persone in 826 sbarchi.

Le parole del ministro hanno subito provocato la reazione delle opposizioni, in particolare della Lega, che vi ha visto la conferma di quello che da sempre afferma in merito alla pericolosità degli sbarchi. Analoga posizione è stata espressa da Maurizio Gasparri. Tutti chiedono che il ministro si presenti a chiarire in Parlamento. Il Pd prende le difese di Gentiloni, definendo le posizioni di Lega e Gasparri strumentali.

Resta il fatto che il ministro ha effettivamente fatto un’affermazione seria e preoccupante, cercando poi di ritirare la mano dopo aver lanciato il sasso. Fra l’altro, avventurandosi in un argomento di competenza del ministro Alfano. Non si può scherzare su questi temi e sui timori della gente, per cui credo che un chiarimento immediato in Aula sia assolutamente necessario.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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