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Il tecnico dell'Empoli, Maurizio Sarri

Fiorentina: non sparate su Gilardino. E propongo Sarri per il dopo Montella

Il tecnico dell'Empoli, Maurizio Sarri
Maurizio Sarri, allenatore dell’Empoli, potrebbe essere un’ottima scelta per la Fiorentina quando dovrà sostituire Vincenzo Montella

Prima dell’ultimo allenamento, a Roma, Francesco Totti pare abbia inviato un sms agli amici più stretti: “Ci vediamo a Firenze…”. Mmh, brutta storia. Che voglia fare un selfie (senza essere ammonito …) dalla parte della curva Ferrovia? Occhio ragazzi viola. Totti può essere simpatico o antipatico quanto volete, ma a 38 anni passati dimostra ancora di essere uno dei migliori calciatori italiani. Le prodezze nel derby con la Lazio devono mettere in allarme la difesa viola, ancora priva di Savic. Perché questa partita con la Roma la vedo come una svolta della stagione: in caso di vittoria, la Fiorentina può saltare lassù, in piena zona Champions, dove in questo campionato non è mai stata. Se invece dovesse perdere si ritroverebbe giù, a sgomitare per cercare almeno uno straccio di qualificazione per l’Euroleague.

GILARDINO – Le ultime tre vittorie consecutive (quelle sofferte con il Palermo e il Chievo in in campionato e quella con l’Atalana in Coppa Italia) danno l’impressione di una squadra volitiva, in ripresa, in salute. Una squadra che può arrivare ovunque grazie al suo gioco e alla sua classe. La speranza, che Mario Gomez, miracolato dalla sola presenza a presenza della sua cancelliera e tifosa, Angela Merkel, confermi il risveglio. E non lasci isolata la doppietta all’Atalanta. I tifosi gli hanno voluto bene e continueranno a sostenerlo. Ma dovrebbero, i tifosi viola, anche avere meno pregiudizi nei confronti di uno che torna: Alberto Gilardino. Non solo si tratta di una ersona seria, ma a 32 anni è ancora una punta capace di far gol. Addirittura con più mestiere di prima. Il precedente di Luca Toni, salutato troppo frettolosamente, dovrebbe far riflettere sull’opportunità di tenere attaccanti un po’ stagionati. Del resto, riflettete un attimo: Andrea Della Valle ha fatto contattare Gilardino quando l’emergenza in prima linea era conclamata. Con Gomez inguardabile, Babacar non ancora ponto, Bernardeschi e il Fenomeno Pepito Rossi ancora convalescenti. Viste le difficoltà (non solo di bilancio) per andare a prendere un centravanti freschissimo, nacque l’idea di pensare ad Alberto. L’errore? Quello di promettergli un posto da dirigente in viola a fine carriera. Perché a quel ruolo mira, da tempo, un altro giocator che merita il massimo rispetto: Manuel Pasqual. Arrivato addirittura a uno scambio polemico con Pradè. E’ sbagliato mettere un giocatore veterano contro l’altro. Per assegnare seggiole e poltrone bisogna aspettare, come in politica. Per il resto, bene che Gilardino ci sia: Montella, all’occorrenza, sa che può mandarlo in campo. Nelle domeniche passate ha dovuto ricorrere a un El Hamdaoui ben lontano dalla condizione migliore e spesso non giudicato idoneo nemmeno per essere inserito fra i convocati. Con Gila si può provare: il fisico è asciutto e il ragazzo è serio. Il discorso del futuro da dirigente potrà essere affrontato al momento opportuno. Mentre sarà bene che la società, senza clamori e senza proclami, cominci a pensare, per esempio, a chi siederà in panchina nella prossima stagione.

SARRI – E’ vero che Montella ha un contratto a lunga scadenza, ma è altrettanto vero che dopo tre stagioni e con tanti club pronto a corteggiarlo (Napoli e Milan davanti a tutti…), l’ex Aeroplanino potrebbe essere invogliato ad andarsene dopo tre stagioni tutto sommato positive, nelle quali la Fiorentina ha saputo mostrare spesso il più bel gioco del campionato. Chi potrebbe venire? Due i nomi che circolano: quelli di Eusebio Di Francesco, bravo con il Sassuolo, e Luciano Spalletti, sicuramente valido ma piuttosto costoso. Allora penso: perché non portare a Firenze il cosiddetto Mourinho dei poveri? Cioè quel Maurizio Sarri che, con il suo Empoli, sta facendo vedere come si può fare buonissimo calcio con giocatori italiani, addirittura toscani, dai nomi poco conosciuti e dai piedi validi? L’Empoli ha blindato il suo mister con un rinnovo nel momento in cui la squadra andava meno bene del solito. Ma la Fiorentina ha riavviato ottimi rapporti con il presidente empolese Corsi, come dimostrano i prestiti di Vecino e Brillante. Sarri, valdarnese 56 anni compiuti il 10 gennaio scorso, ha un passato di alti bassi fra dilettanti e Lega Pro, ma negli ultimi due campionati ha fatto faville: prima portando l’Empoli in serie A (secondo classificato in B) eppoi, in questo torneo, facendo soffrire Juve, Inter, la stessa Fiorentina, la Roma. Senza quel rigore inventato dall’arbitro negli ultimi istanti della partita dell’Olimpico, l’Empoli avrebbe potuto fare anche il colpaccio. Sarri è l’allenatore che guadagna meno, nella massima divisione. E soprattutto è un “seminatore”, capace di far crescere i talenti e magari di rifondare le rose delle squadre. E proprio di un capace rifondatore avrà bisogno la Fiorentina a fine stagione (ripeto: se Montella andrà via…) perchè con 34-35 giocatori di età media piuttosto elevata, sarà necessario ricominciare daccapo.E Sarri ha la capacità di ripartite, come seppe fare, tanti anni fa, proprio a Firenze, un grande viola che si chiamava Beppe Chiappella. Che alla fine della stagione 1967-68 lasciò a Bruno Pesaola la squadra del secondo scudetto… Andrea Della Valle ci pensi. E magari batta i concorrenti sul tempo, perchè anche altri potrebbero pensare a Sarri. Che però abita in Valdarno, a Vaggio, di là dal torrente Resco, a venti minuti d’autostrada da Firenze. E credo abbia sempre sognato di allenare la Fiorentina, magari quando allenava la Valdema (stagione 1998-99). Quanto a Totti che manda messaggini, la difesa viola non lo perda di vista. Nemmeno un attimo. Perchè Francesco è meglio in campo che negli spot in tv. Però se questa Fiorentina ci crede può rubargli la scena: e vincere la grande sfida con la Roma.


Sandro Bennucci

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