
Zeffirelli in San Firenze: «Questo palazzo diventerà la casa della cultura universale». Sopralluogo del maestro con il sindaco Nardella (Video)
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Il racconto del Maestro a FirenzePost dopo la visita in San Firenze
FIRENZE – Fra poco giorni, il 12 febbraio, Franco Zeffirelli, compirà 92 anni. Ma oggi, mercoledì 28 gennaio, riceve quello che, dal suo punto di vista, è un bellissimo regalo in anticipo: un sopralluogo, insieme al sindaco, Dario Nardella, nel palazzo di piazza San Firenze, dove c’era il tribunale. Un palazzo destinato a diventare un altro gioiello cittadino. Anzi, come la definisce il Maestro, la nuova casa della cultura universale. Cioè la sede della Fondazione Zeffirelli. Con il museo dedicato ai suoi settant’anni di regìa e di scenografia e la scuola dell’arte della musica e dello spettacolo. Una scuola dove insegnerà Caterina D’Amico, figlia di una grande amica, Suso Cecchi D’Amico, ma che lui stesso vorrebbe ardentemente inaugurare con le prime lezioni.
COMMOSSO – “Sono commosso, ma anche incoraggiato”, mormora Zeffirelli salendo in carrozzina la scalinata di quello che, 150 anni fa, al tempo di Firenze capitale, era il ministero della giustizia. Trasformato dopo in tribunale. Ma la gioia di questa giornata gli fa superare la stanchezza e i problemi dell’età. Dopo anni d’attesa, di stand by, dopo aver accantonato il progetto di relizzare il suo sogno nel museo Carnielo di piazza Savonarola, piccolo e inadatto per il suo progetto, Zeffirelli accarezza concretamente la possibilità di vedere la sua Fondazione, la sua eredità materiale, il suo genio artistico, in una maestosa dimora dietro Palazzo Vecchio e a poche decina di metri dagli Uffizi. Zeffirelli dentro Firenze. Zeffirelli nel cuore di Firenze. In tutti i sensi.

SINDACO – Nardella dice finalmente un sì convinto. Del resto, Firenze correva un rischio: farsi portar via la Fondazione Zeffirelli da Londra, pronta a sfruttare un’altra eventuale indecisione di Palazzo Vecchio. Il sindaco ora va di corsa. E lancia l’ipotesi di poter inaugurare entro l’anno la nuova sala concerti che sarà ricavata nella grande aula dell’ex tribunale, dove si svolgevano i processi più importanti, capace di ospitare fino a non moltissimi anni fa le gabbie riservate agli imputati di terrorismo. La sala è bella,a spaziosa, praticamente pronta per essere allestita. Bisognerà invece lavorare di più sul primo piano, destinato a diventare museo. Ma il palazzo è grande: ci sono altri tre piani da occupare. Il sindaco parla di varie iniziative: forse anche di una scuola cinese.
FRANCESCHINI – I soldi? Per la risistemazione del palazzo e l’allestimento dell museo e della scuola ci vorranno alcuni milioni. Quanti? Forse sei, ma compresi i lavori anche per gli altri tre piani. Non a caso, Nardella chiede aiuto al governo, in particolare al ministro dei beni culturali, Dario Franceschini. Chiedendo sostegno alla senatrice Rosa Maria Di Giorgi, prima grande sostenitrice del progetto di Zeffirelli, quando doveva sorgere al Carnielo, e recentemente un po’ … frenatrice. Perché? Si può capire che si fosse innamorata della prima idea, quella del Carnielo, portata avanti quando leui era ancora assessore. Ma ora, francamente, ha davvero poco senso opporsi a una realizzazione grandiosa, che può rappresentare un altro straordinario polo di attrazione per Firenze. Perché dovete sapere che in tutto il mondo ci sono decibne di aspiranti registi e scenografi vogliosi d’imparare alla scuola di Zeffirelli. E centinaia di migliaia di persone aspettano il museo per vedere le mitiche scenografie zeffirelliane, i vestiti della Callas e tutto quello che è stato usato per girare i film, a cominciare da “Francesco”, diventato anche libro per Papa Bergoglio.
APPUNTAMENTO – Anche Nardella è commosso: “E’ stata una grande gioia rivedere il maestro Franco Zeffirelli a Firenze, la sua città. Abbiamo visitato insieme l’ex Tribunale di San Firenze. In una parte di questo gioiello del barocco fiorentino il Maestro vuole realizzare il sogno del museo e della scuola dedicati alla sua opera e alla sua vita di artista. Lo ringrazio con il cuore per aver confermato l’intenzione di donare alla città l’archivio con i suoi lavori e opere, condizione necessaria per dare vita al progetto che coinvolgerà anche la Fondazione Teatro della Pergola per la gestione della scuola delle arti sceniche di canto e danza”. Il prossimo appuntamento sarà tecnico: il 9 febbraio, tre giorni prima del compleanno del Maestro, il figlio adottivo Pippo e l’assistente scenografo, Carlo Centolavigna, torneranno in San Firenze per cominciare a studiare gli spazi e cominciare a studiare il progetto. Che Zeffirelli vuol curare personalmente, come ha sempre fatto. Perché spiega: “San Firenze deve diventare una casa della cultura universale, non solo per questa città, ma per tutto il mondo”.

