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Fiorentina, pari a Marassi con il Genoa: 1-1. Gol di Gonzalo. Buon debutto di Gilardino. Pagelle

Gonzal0o esulta dopo il gol del pareggio, segnato di testa
Gonzal0o esulta dopo il gol del pareggio, segnato di testa

GENOVA – Un punto guadagnato, per la Fiorentina? O due perduti? Nel dubbio diciamo che il pareggio ci può stare. I viola hanno sfiorto la vittoria proprio nel finale, con una gran palla gol capitata a Gilardino (sì, ha debuttato sostituendo Babacar nella ripresa). Ma pochi istanti prima, in pieno recupero, il rossoblu Diego Perotti aveva gigioneggiato davanti a Tatarusanu cercando la finezza, il gol di tacco, davanti alla porta di Tatarusanu, salvata da Vargas. E sono state molte, nell’arco dei 90’, le occasioni sia per la Fiorentina che per il Genoa. Il pareggio ci sta. Ma la Fiorentina non è stata all’altezza delle sue ormai proverbiali partite in trasferta. Cuadrado è già a Londra, sponda Chelsea, e Montella non ha saputo reinventare un modulo efficace. Diamanti si è dato da fare ma, diciamolo subito, se si fa eccezione poer qualche spunto di classe, ha palesato due difficoltà: non è nelle condizioni migliori e non conosce i compagni. Nel senso che ancora non può esprimersi nella manovra corale come Montella vorrebbe. Meglio, la Fiorentina, nel secondo tempo, con Kurtic al posto del trequartista appena rientrato dalla Cina. Forse, per quel ruolo, l’allenatore pensa al trequartista egiziano Salah, appena preso in prestito dal Chelsea nella trattativa per la cessione di Cuadrado. Qualche idea nuova, Montella, la rivelerà martedì 3 febbraio, a Roma, nella sfida dei quarti di Coppa Italia con i giallorossi. Ma la trasferta di Marassi non l’ha aiutato molto. Fiorentina pasticciona nel primo tempo. E assai vulnerabile in difesa, soprattutto quando è dovuto uscire Gonzalo (prodigioso comunque sul gol del pareggio, di testa, micidiale nella scelta di tempo) per un risentimento muscolare. Richards, che gli è subentrato, si è trovato un po’ a disagio ma ha saputo rifarsi in un intervento salva partita in scivolata. Il centrocampo? A corrente alternata Badelj, il vice Pizarro. Fa cose buone alternate a grandi ingenuità, quando perde inspiegabilmente facili palloni. E allora? Benino ma non basta. Non può essere questa la squadra che mira all’Europa o alla Champions. Senza Cuadrado, Montella dovrà reinventare schema d’attacco e modulo difensivo. E’ veri che siamo a Carnevale, ma la retroguardia non può ballare come ha fatto stasera a Genova.

STURARO – Si comincia con spalti semivuoti. La gradinata nord, la curva genoana, sciopera per i primi dieci minuti contro gli arbitraggi che avrebbero danneggiato pesantemente la squadra di Gasperini. Non manca poui la cerimonia per i 20 anni dalla morte del tifoso genoano Vincenzo Spagnolo, accoltellato, il 29 gennaio 1995, da un ultras milanista. L’attenzione dei sostenitori viola viene attirata da una squadra trasformata: Cuadrado è già alla corte di Mourinho, a Londra, nel quartier generale del Chelsea. Per questo Montella rinuncia anche a Gomez e schiera Babacar come prima punta e Diamanti alle sue spalle. In panchina ci sono lo stesso Gomez e Alberto Gilardino, pronto per giocare. Indietro manca ancora Savic: che sconta la sua quarta giornata di squalifica. Ci sarà martedì, a Roma, nella sfida dentro o fuori con i giallorossi per i quarti di finale di Coppa Italia. A metà campo c’è Badelj al posto di Pizarro squalificato. Primo brivido all’8’: Perotti s’infila fra i centrali della Fiorentina, tira ma c’è la deviazione di Gonzalo in angolo. Proprio in questo momento la curva genoana viene occupata dai tifosi rimasti fuori esattamente 10’. Così come il presidente Preziosi, solidale con i supporter e, anche lui, molto polemico nei confronti degli arbitraggi. Fa in tempo a gioire per il gol genoano. Niang (14’) va via sulla sinistra e mette al centro per Sturaro, lasciato solo da Basanta. Il tiro del giocatore (all’ultima partita in maglia rossoblu: fra poche ore vestirà la casacca bianconera della Juve) sbatte sul palo, rimbalza su Tatarusanu che non riesce a deviare e finisce in rete.

RIZZOLI – Fiorentina sotto. E visibilmente sbandata. A metà campo Badelj fa fatica a riannodare i fili, Diamanti non ha ancora il passo giusto: soprattutto non conosce i compagni e non trova la misura per lanciarli. Al 20’ vorrebbe servire Babacar, ma il suo passaggio attraversa l’area per andare a finire, innocuo, dall’altra parte. Poco dopo il tre quartista viola viene “brutalizzato” dall’ex viola Facundo Roncaglia. Rizzoli non estrae il cartellino giallo. E Diamanti protesta. Invano. Il Genoa continua a muoversi in maniera disinvolta: Niang fa vedere i sorci verdi a Tomovic. Improvvisamente (33’) la Fiorentina riparte: Borja Valero serve bene Babacar che si trova davanti a Perin e tira ma non benissimo. Il portiere respinge. Si commenta questa occasione, quando si verifica un fatto inconsueto. L’arbitro Rizzoli incomincia a zoppicare: dolore acuto al polpaccio destro. Problema muscolare. Non ce la fa ad andare avanti. Così passa il fischietto al collega brindisino Marco Di Bello, impegnato come arbitro di porta. Tocca a lui dirigere. L’altra settimana, in Coppa Italia, assegnò alla Roma il rigore che le permise di battere l’Empoli allo scadere del secondo tempo supplementare. Sostituzione inusuale, ma secondo le regole. Però, poco dopo, ci si chiede se è regolare che Roncaglia (40’) sbilanci Babacar in piena area. Rigore? Ci potrebbe stare. Ma Di Bello non indica il dischetto come fece all’Olimpico in Roma- Empoli. Conseguenza? La Fiorentina rischia il 2-0 ancora per iniziativa di Niang. Poi prova a reagire: Joaquin scappa verso la porta di Perin, salta Burdisso che lo stende. Fallo tattico. Cartellino giallo per Burdisso. Ma il Genoa insiste. Al 3’ di recupero Kucka indovina una gran conclusione da oltre 30 metri e Tatarusanu deve rimediare distendendosi e deviando. Ahi, Fiorentina, non ci siamo. Senza Cuadrado, e con giocatori nuovi, Montella deve reinventare quella manovra ficcante e incisiva che, finora, aveva fruttato tante vittorie in trasferta.

TOMOVIC – Si ricomincia con lo stesso tormentone: il duello Niang-Tomovic. Con il difensore viola che sembra aver finalmente aver perso adeguate contromisure. E’ Niang (2’) che deve fare fallo. Quindi, in seguito a un pallone perso malamente da Badelj a metà campo, sono Edenilson e Niang a far impazzire l’intero pacchetto arretrato viola. Il tiro conclusivo di Kucka (5’) finisce altissimo. E’ invece ben mirato in porta un altro tiro di Niang (6’) sul quale Tatarusanu deve opporsi con prontezza. Rovesciamento di fronte. E’ Tomovic che fa ripartire l’azione, soprattutto perché il suo “rivale”, Niang, sembra un po’ provato. Corre menio. Quindi (9’) cross di Mati Fernandez, De Maio prolunga di testa, in area, servendo involontariamente Gonzalo Rodriguez, ben appostato che segna di teste sul secondo palo. Uno a uno. Erroraccio genoano. Fiorentina che ne approfitta. E prova ad esercitare, finalmente, più pressione. Gonzalo avrebbe. Sempre di testa, l’occasione del raddoppio, ma stavolta non gli va bene. Del resto (19’) Sturaro avrebbe a sua volta un altro pallone invitantissimo: ma lo sciupa sparacchiando fuori.

GILARDINO – Diamanti è provato, non ha grande autonomia, considerato che il campionato cinese, dal quale proviene, è fermo da agosto. Montella lo sostituisce con Kurtic. Ma anche Gasperini cambia: fuori Niang, capace di mettere in grave difficoltà Tomovic, e dentro Lestienne. Che appena entrayo (26’) colpisce l’esterno del palo alla destra di Tatarusanu. Quindi un boato sulla tribuna che ospita i tifosi viola: Alberto Gilardino (28’) torna in campionato con la maglia viola. Vargas lo cerca subito con un paio di assist indovinati. Gila si muove bene, mostra di essere in palla. Anche Mati prova a partire in contropiede con il centravanti, ma incoccia in Burdisso. Che lo stende. E rimedia giallo e la conseguente espulsione. Il Genoa, che ha speso tante energie, resta in diecui. Basanta impegna Perin (37’). I viola ora ci credono, ma perdono Gonzalo Rodriguez per problemi muscolari. Lo sostituisce Richards. Il Genoa cerca di non farsi schiacciare: Diego Perotti inventa una grande occasione per Lestienne che trova però un grande Tatarusanu. La difesa viola soffre. L’uscita di Gonzalo si fa sentire perché Richards si manifesta lento nei movimenti, tranne poi riuscire a fare un salvataggio prodigioso su un avversario lanciato a rete. Cambio nel Genoa: esce Sturaro, emozionato, che abbraccia i compagni perché se ne andrà a Torino, alla corte di Allegri. Quindi botta e risposta: Perotti colpo di tacco davanti a Tatarusanu a 10’ secondi dalla fine. Vargas salva sulla linea. Riparte la Fiorentina con Mati Fernandez, palla per Gilardino che colpisce bene ma trova Perin. Che respinge ed evita la sconfitta del Genoa.

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Bennucci

Sandro Bennucci

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