Empoli, meningite uccide un 13 enne: richiamati 50 ragazzi per rifare la profilassi
EMPOLI – Sono circa 50 i ragazzi adolescenti considerati «a rischio contagio» di meningite richiamati dall’Asl 11 di Empoli per una nuova somministrazione, in via precauzionale, di un farmaco ad hoc, a pochi giorni dalla morte di Giovanni Locci, 13 anni, di Cerreto Guidi, lo scorso sabato 7 febbraio.
Il farmaco utilizzato per la profilassi attuata dopo la meningite fulminante che ha ucciso Giovanni non avrebbe infatti superato il test d’efficacia, quindi potrebbe non funzionare. Per questo l’Asl 11 ha richiamato i ragazzi. E ha comunicato che il farmaco inizialmente somministrato nella profilassi era un antibiotico. Sarebbe stata l’azienda produttrice a comunicare che un lotto del farmaco potrebbe essere difettoso. In pratica non riuscirebbe ad essere assorbito dal corpo una volta arrivato allo stomaco.
A uccidere Giovanni Locci è stata una meningite di tipo C, un ceppo contro il quale il ragazzo era stato vaccinato nel 2007. Il dato emerge dalle analisi dell’ospedale pediatrico Meyer. «Il vaccino – ha spiegato Paolo Filidei, responsabile dell’unità di prevenzione malattie trasmissibili dell’Asl 11 di Empoli – ha un’efficacia al 90%, ma non a livello totale. È possibile che a distanza di 7-8 anni il livello degli anticorpi sia sceso. Quanto accaduto non significa però che, in termini generali, il vaccino non funzioni». L’ultimo caso di morte per meningococco C a Empoli risaliva al 2005, anno in cui la Regione Toscana introdusse la vaccinazione.