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Scandicci, hacker filoislamici violano il sito della scuola: aperta un’inchiesta

Il sito web della scuola di Scandicci hackerato dai pirati informatici
Il sito web della scuola di Scandicci hackerato dai pirati informatici

SCANDICCI – La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sulla violazione del sito web dell’Istituto comprensivo 1 di Scandicci a opera di pirati informatici, sotto la sigla Moroccan Islamic Union Mail. Obiettivo dei magistrati è cercare chi è stato, per stabilire la pericolosità o meno degli hackers, o dell’hacker, che ha effettuato l’attacco telematico.

La prima ipotesi è che l’attacco sia stato portato in questi giorni da un paese estero. Le indagini sono portate avanti dai carabinieri e hanno il compito di «tracciare» la provenienza dell’attacco alla scuola, con cui sono state cancellate la pagina iniziale e le informazioni dell’istituto facendo comparire – tramite un link – un video islamista e vari testi in inglese.

Come già avvenuto in altri casi, anche questa azione-pirata viene considerata casuale, e non particolarmente mirata alla scuola di Scandicci: questo sito sarebbe stato colpito perché più vulnerabile di altri e meno «schermato», non perché volutamente scelto dall’hacker per la sua incursione.

Circa un mese fa in Toscana c’era stato un attacco islamista, con modalità simili, al sito Viareggiocinema.com, dedicato agli spettacoli in Versilia e alla loro programmazione. In questo caso, in diretto riferimento alla vicenda di Charlie Hebdo con frasi di critica alle vignette della pubblicazione satirica. La polizia ha stabilito che l’attacco proveniva dall’Inghilterra e attivò una rogatoria internazionale. Sempre nello stesso periodo ci furono incursioni simili ad altri siti italiani.

L’attacco hacker alla scuola di Scandicci «mi sembra un gioco di ragazzini, assolutamente non ricollegabile alla galassia dell’estremismo islamico, ha dichiarato l’Imam di Firenze e presidente dell’Ucoii, Izzedin Elzir. «Viene da pensare a uno scherzo di pessimo gusto – dice l’Imam -: comunque preoccupante, visto che si tratta di un attacco hacker portato al sito di una scuola in un momento molto particolare sotto il profilo dell’allerta terrorismo».

Per il capogruppo Fdi in Consiglio regionale, Giovanni Donzelli, e i consiglieri Marina Staccioli e Paolo Marcheschi, «la vicenda della scuola di Scandicci non è da sottovalutare e mostra chiaramente che l’Italia ha rinunciato alle proprie difese proprio nel momento in cui avrebbe bisogno di maggiore sicurezza. L’attacco dell’islam radicale non è solo alle frontiere ma avviene anche via internet, e questo succede anche perché il governo Renzi continua a tagliare i fondi alla polizia postale».

Secca la replica del Pd: «A chi vorrebbe in qualche modo declinare la responsabilità dell’hackeraggio ad alcune misure adottate dal governo nazionale – ha affermato il consigliere regionale Pd Simone Naldoni -, suggerisco vivamente di evitare inutili strumentalizzazioni di parte».

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